Anpi: "Villa Mussolini a Riccione diventi luogo di memoria costruttiva"
L'annuncio della messa all'asta da parte di Fondazione Carim di Villa Mussolini a Riccione ha aperto il dibattito sul suo futuro con il Comune che ha detto di voler valutarne l'acquisto. Intanto la presidente provinciale dell'Anpi, Annarita Tonini, evidenzia che "chiunque diverrà proprietario dell'immobile, dovrà rispondere moralmente e simbolicamente, a una comunità che chiama il rispetto del passato cittadino". La figura di Mussolini, dice, "ancora oggi fa discutere" ma "una cosa è certa, ben riportata negli scritti di Pietro Nenni: il dittatore, i romagnoli li tradì" e la sua villeggiatura a Riccione "non era una pacifica convivenza, bensì un abuso di potere continuo allo scopo di soddisfare capricci costanti". La storia, prosegue, non va cancellata e "questa storia è piena di orrore e dolore". Infatti il Consiglio comunale riccionese lo scorso 23 maggio ha revocato la cittadinanza onoraria al Duce: "perché non c'è nulla di cui farsi vanto e nel 2025 è sano prenderne ufficialmente le distanze" aggiunge Tonini. Ma dopo la guerra Riccione reagì "passando oltre, il passato era qualcosa su cui sorvolare. Faceva male. Il presente rassicurava". Oggi l'Anpi provinciale auspica dunque "fortemente" che Villa Mussolini diventi un "luogo di memoria costruttiva, nonché rappresentazione e sede di attività che possano essere alternative di chi la rese tristemente famosa".












