Alpinisti morti sul Gran Sasso. Una persona nel registro degli indagati


C’è un nome iscritto nel registro degli indagati per la morte di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti di Santarcangelo rimasti bloccati il 22 dicembre scorso da una tempesta di neve sul Gran Sasso dopo essere scivolati in un canalone. Dall’inchiesta aperta dalla Procura di Teramo risulterebbero ben 17 chiamate di aiuto partite dal cellulare di uno dei due alpinisti romagnoli prima di morire. Lo riportano il quotidiano Il Messaggero e l’Ansa. L’indagato sarebbe un responsabile del Soccorso Alpino abruzzese che ha ricevuto un avviso di garanzia che gli ha permesso di partecipare alla perizia tecnica sul telefono cellulare, richiesta dalla Procura dopo l’esposto presentato dalle famiglie delle due vittime, assistite dagli avvocati Luca Greco e Francesca Giovannetti. I soccorritori riuscirono a raggiungere il luogo in cui si trovavano i due alpinisti solo cinque giorni dopo la richiesta di aiuto, il 27 dicembre. L’inchiesta dovrà stabilire se si sia trattato o meno di omicidio colposo dovuto ad una condotta omissiva. Perazzini e Gualdi erano esperti e ben equipaggiati, furono localizzati quasi subito grazie al gps di Gualdi, che segnalò l'esatta posizione in cui si trovavano. Il loro primo allarme fu lanciato alle 14.56 mentre l'ultima delle 17 chiamate alle 18.56.