Addizionale IRPEF: Assindustria ‘promuove’ i comuni riminesi


Innanzi tutto – specifica il documento di Assindustria – la struttura del tributo preso in considerazione è composta di due componenti.
Prima componente: valore uguale per tutto il territorio nazionale da fissare con decreto interministeriale (finanze tesoro bilancio); seconda componente: valore variabile che i comuni possono deliberare singolarmente (anche in assenza del predetto decreto interministeriale).
Le deliberazioni comunali (istituzione e variazione di aliquota) sono pubblicate a norma dell’art. 11 della legge 383/2001, nel sito internet denominato www.finanze.it a cura dell’Ufficio federalismo fiscale del dipartimento delle politiche fiscali del Ministero dell’economia e delle finanze (D.M. 31 maggio 2002).
Detto ufficio, ricevuto l’estratto della delibera comunale, provvede all’inserimento nel sito entro 7 giorni. Gli aumenti di aliquote o le aliquote di nuova istituzione deliberate successivamente al 29 settembre 2002 sono sospese fino a quando non verrà raggiunto un accordo sul federalismo fiscale (art. 3. legge 289/2003 e cir.1/E 2003).
L’aliquota non può comunque superare complessivamente lo 0,5% con incremento annuo non superiore complessivamente 0,2%.
In base alla verifiche fatte da Assindustria Rimini la situazione IRPEF 2004 nei comuni della Provincia di Rimini è la seguente: 12 comuni (Rimini, Bellaria Igea Marina, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Monte Colombo, Montescudo, Poggio Berni, Riccione, San Clemente, Torriana e Verucchio) non hanno applicato l´aliquota; in cinque (Cattolica, Montefiore Conca, Morciano di Romagna San Giovanni in Marignano, Santarcangelo di Romagna) è stata fissata allo 0,2%; nei restanti tre comuni (Mondaino, Montegridolfo, Saludecio) raggiunge la quota massima consentita, 0,5%.
Per quanto riguarda alcuni degli altri capoluoghi di provincia dell´Emilia Romagna, Bologna e Forlì hanno fissato l´aliquota allo 0,4%, Cesena, Parma e Modena allo 0,2%.
Quindi i dati dimostrano che nella maggioranza dei comuni della provincia di Rimini è stata fatta la scelta di non applicare l’addizionale l´Irpef e quindi di non aggravare la pressione fiscale.
Una decisione – si legge – che ovviamente è condivisa dell´Associazione Industriali.
In questa sede vale la pena ricordare le nostre precedenti indagini dove si è riscontrato che ICI, TARSU e tariffe di pubblica utilità ci vedono tra le provincie più penalizzate e, quindi, auspichiamo che la cautela con la quale le P.A. utilizzano l’addizionale IRPEF sia un esempio da seguire per tutta la fiscalità e le tariffe locali.