Accoltellamento di Halloween a Riccione, per la Procura è tentato omicidio
Un ragazzino di 14 anni era stato accoltellato a Riccione la notte di Halloween. Un fatto grave sul quale sta indagando la Procura dei Minori di Bologna, che ha riqualificato l'ipotesi di reato in tentato omicidio in concorso, iscrivendo nel registro degli indagati due 14enni: l'autore materiale inizialmente fermato la sera stessa dagli agenti della Polizia locale, difeso dall'avvocata Katia Cappelli, e un secondo adolescente intervenuto nella colluttazione colpendo la vittima con un'arma diversa, difeso dall'avvocato Massimo Cerbari. C'è poi un terzo minorenne indagato, assistito dall’avvocato Luca Greco, chiamato a rispondere di favoreggiamento. Tutti e tre i ragazzi coinvolti sono giovani calciatori inseriti nello stesso contesto sportivo giovanile. Ed è proprio da uno screzio avvenuto in campo tra la vittima e il primo indagato, durante una partita di campionato giovanile, che sarebbe scaturita l'aggressione consumatasi nella tarda serata del 31 ottobre, intorno alle 23:30, in viale Virgilio, a pochi passi dal Palazzo dei Congressi.
Secondo chi indaga, quella sera i due ragazzini, che facevano parte di un gruppo più ampio, avrebbero incominciato a litigare. Un 14enne riccionese all'improvviso avrebbe estratto un coltello a lama corta, colpendo il coetaneo con più fendenti al volto, alla testa e a una spalla. La vittima, residente a Misano Adriatico, era stata trasportata dai soccorritori del 118 all’ospedale Bufalini di Cesena e ricoverata con una prognosi iniziale di 30 giorni per le plurime lesioni riportate al viso e al capo. Un terzo ragazzo di 13 anni, intervenuto per separarli, aveva invece riportato una ferita alla mano cavandosela con pochi giorni. Decisivo era stato l’intervento della polizia Locale di Riccione, impegnata in un presidio straordinario per Halloween. Gli agenti avevano bloccato subito uno dei ragazzini e recuperano uno dei coltelli, nascosto in un’area verde. Le indagini, che hanno portato alla riqualificazione del reato, non sono ancora chiuse e proseguono con l’analisi delle immagini di videosorveglianza e con l'ascolto dei testimoni, tutti minorenni, individuati quella sera.












