A Rimini le imprese lavorano fino al 7 luglio solo per pagare le tasse


Un’impresa media nel riminese lavora fino al 7 luglio solo per poter pagare le tasse: in sostanza 189 giorni dedicati al fisco e 177 per i consumi personali. Sono i numeri che emergono dall’osservatorio della Cna, “Comune che vai fisco che trovi”. Il cosiddetto “total tax rate”, vale a dire l’incidenza in percentuale delle tasse sulle aziende, corrisponde nel territorio riminese al 51,7% con un lieve calo nel 2024 rispetto al 2023 quando era invece del 52,3%. Rimini si piazza al 46° posto tra i 114 Comuni italiani analizzati. Le differenze territoriali riflettono in particolare le addizionali regionali e
comunali sul reddito, l’IMU e la raccolta rifiuti. Tendenzialmente la tassazione è più elevata dove è minore la qualità dei servizi offerti. Così si registra una pressione fiscale più lieve (per modo di dire) nel nord-Italia rispetto al Sud. A livello nazionale la tassazione media scende dal 52,8% del 2023 al 52,3% del 2024. In Emilia Romagna a passarsela peggio sono le imprese bolognesi che per pagare il fisco devono lavorare fino al 23 luglio, a Forlì invece fino al 12 e a Ravenna al 9. Il total tax rate di Cesena invece coincide con quello di Rimini: 7 luglio.
“Il livello di tassazione rappresenta un vincolo alla crescita delle nostre imprese”, commenta il presidente riminese di CNA Marco Polazzi che parla di un vero e proprio macigno per la competitività.
“Auspichiamo – aggiunge - che la proroga per la riforma del fisco sia utilizzata per attuare l’equiparazione delle detrazioni a prescindere dalla tipologia di reddito e la separazione della tassazione del reddito d’impresa delle imprese personali tra quello che viene distribuito e quello destinato ai consumi personali”. C’è poi il tema semplificazione perché oltre perché oltre che eccessivo, il fisco è anche complicato. Allora, dice il presidente Cna, deve essere completato il progetto di riforma evitando poi le continue modifiche che producono forte incertezza e difficoltà in chi deve fare impresa.
L’osservatorio Cna prende in esame un’impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500mila euro in tutti i comuni, ricavi per 431mila euro e un reddito d’impresa di 50mila.