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Emergenza in provincia

Lupi. Rimpallo di responsabilità tra Governo e Regione: parlano Marcello e Parma

In foto: Nicola Marcello e Alice Parma
Nicola Marcello e Alice Parma
di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Ven 12 Set 2025 13:58 ~ ultimo agg. 14:29
Tempo di lettura 5 min

Rimpallo di responsabilità tra Regione e Governo sul tema dell'emergenza lupi nel riminese. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello lamenta il fatto di non aver potuto parlare all'assemblea pubblica convocata a Corpolò. "Non mi è stata data la parola - dice - per evitare che informassi della verità i cittadini presenti e di quanto il Ministero Lollobrigida stava e sta facendo". "La narrazione del Pd Regionale e locale che tutto dipende dal Governo Meloni e la programmazione di “viaggi della speranza” verso Roma - prosegue - per chiedere una variazione della Legge 157/92 che questo Governo come sottolineato ha già fatto o sta già facendo, risulta pertanto inappropriata, fuorviante e di presa in giro per i cittadini." Marcello evidenzia che "nella riunione Ispra con le Regioni del 18 2 2025 venivano concesse quote di abbattimenti  dei lupi dal 3 al 5%  stimandone  la presenza in Italia ancora di circa 3.300. La quota massima di prelievi in deroga nazionale è dunque al momento di  circa 160 lupi." Il consigliere di centro destra ricorda poi il "decreto approvato in Senato in data 10/9/2025" che "rappresenta una prima Norma Nazionale in materia, in attesa di “una messa a terra” con le Regioni entro sessanta giorni". La palla quindi passa alla Regione. Marcello annuncia una risoluzione urgente per impegnare la Giunta ad "attivare con urgenza un monitoraggio attuale capillare della presenza dei lupi nella provincia di Rimini e nelle aree limitrofe, coinvolgendo Comuni, AUSL, agricoltori e associazioni di categoria e tecnici qualificati come da indicazioni ministeriali"; "adottare un piano straordinario dedicato con l’adozione di: Recinzioni e sistemi di protezione intelligenti, Contributi per l’acquisto di cani da guardiania, Installazione di dispositivi di dissuasione, Accelerazione delle procedure di indennizzo " Inoltre il consigliere chiederà di "avviare urgentemente un Tavolo di lavoro permanente con rappresentanti degli agricoltori, enti locali, tecnici faunistici e Ministeri competenti, per definire misure strutturali e valutare l’eventuale richiesta di deroghe selettive alla Direttiva Habitat nei casi più gravi come indicato da Ispra nel Febbraio 2025 e nel decreto Montagna del 10 9 205 senza ideologismi, nel rispetto della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini e con la giusta tutela e valorizzazione della fauna selvatica". "La convivenza tra uomo e fauna selvatica è un tema complesso, ma non si può accettare che a pagare siano sempre gli stessi: gli agricoltori, gli allevatori, i piccoli imprenditori che ancora presidiano l’entroterra e mantengono vive le nostre colline. L’indennizzo deve essere solo “l’estrema ratio”. Gli attacchi addirittura ad animali di affezione all’interno di case singole è un fatto gravissimo di salute ed incolumità pubblica.” conclude Marcello

Di tutt'altro avviso invece la consigliera regionale del PD Alice Parma. "Sul tema della gestione del lupo, visti gli attacchi recenti sul territorio riminese, non servono slogan né semplificazioni” commenta - La risposta non può essere un emendamento alla legge ‘Montagna’, sarebbe opportuno lavorare ad una legge dedicata per dire di aver risolto una questione complessa, anche perché senza un decreto del Ministero che stabilisce il tetto massimo dei prelievi, i territori faticano a muoversi in modo organico. E questa questione ormai non interessa solo le zone montane, ma anche quelle urbane. Come Regione ci siamo e siamo aperti alla massima collaborazione. Serve chiarezza, e torno a dire che serve un ‘Piano nazionale lupi’ approvato dal Ministero e condiviso con i territori, se si vuole affrontare con serietà il problema: la mancanza di un Piano nazionale mette in una situazione di fragilità le risposte delle singole Regioni, e apre a ricorsi e ulteriore confusione normativa e di azione. Secondo la consigliera dem “la Regione Emilia-Romagna non si è mai tirata indietro ed è pronta a fare la propria parte. Da anni siamo attivi con misure concrete, basate su competenza e responsabilità. Prevenzione, monitoraggio, indennizzi, informazione: sono tutte azioni che mettiamo in campo, con risorse dedicate e una visione non ideologica ma tecnica” continua Parma. “Qualche dato: ogni anno finanziamo bandi per la prevenzione dei danni da fauna selvatica, con risorse regionali (300 mila euro l'anno) e PSR (5 milioni). Siamo una delle pochissime Regioni ad aver notificato alla Commissione Europea un regime di aiuti di Stato per indennizzare gli allevatori colpiti, includendo da quest’anno anche danni indiretti. Collaboriamo poi con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e altre istituzioni per sviluppare strategie di convivenza e formazione specifica, anche per le AUSL coinvolte. Abbiamo attivato un canale dedicato (telefono e mail) per raccogliere segnalazioni e fornire supporto, ormai punto di riferimento anche per i Comuni e solo nel primo semestre del 2025 abbiamo realizzato 15 incontri informativi diffusi sui territori interessati. Questo è il lavoro di una Regione che affronta il tema con competenza, ascoltando le comunità e gli allevatori, muovendosi nel rispetto delle regole europee e nazionali che – lo ricordo – tutelano il lupo come specie protetta. Torno a dire che serve un Piano nazionale vero, approvato dal Ministero e coordinato tra le Regioni, che definisca le condizioni, i criteri e i limiti per eventuali prelievi, laddove se ne evinca la necessità dopo accurate analisi scientifiche. Se il Governo vuole affrontare la questione in modo responsabile, è da lì che deve partire. Dando un quadro normativo chiaro ai territori e facendo la propria parte come la facciamo in Emilia-Romagna” conclude Alice Parma.

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