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parteciperanno oltre 15mila

Anche a Rimini giovedì 28 sarà #digiunogaza con il personale sanitario

In foto: sanitari per gaza 28 agosto
sanitari per gaza 28 agosto
di Stefano Rossini   
Tempo di lettura 6 min
Mar 26 Ago 2025 16:57 ~ ultimo agg. 17:36
Tempo di lettura 6 min

Il silenzio è una forma di complicità, essere sanitari vuol dire avere a cuore la vita delle persone anche fuori dalle mura delle strutture ospedaliere, non possiamo più rimanere indifferenti. Queste sono state alcune delle parole, degli appelli che medici, infermieri e operatori sanitari della rete nazionale Sanitari per Gaza hanno rilanciato durante la conferenza stampa di presentazione di #digiunogaza, l'appuntamento indetto per il 28 agosto con il personale sanitario.

Una manifestazione, una giornata di digiuno per portare all'attenzione di tutti il dramma, la tragedia del popolo palestinese.

"A Gaza la fame è una forma di morte - ha detto Simona Mattia, chirurga romana - si muore per le conseguenze della malnutrizione. La morte per fame è orribile, lenta e non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questa catastrofe umanitaria. Io mi occupo anche di amputazioni e non posso pensare cosa voglia dire per tanti bambini e ragazzi di Gaza subire questi interventi (ne avvengono una media di una decina al giorno) con poca o insufficiente anestesia. Per non parlare del fatto che in questo conflitto sono morti 1600 operatori sanitari mentre svolgevano il loro lavoro e la quasi totalità delle strutture sanitarie è distrutta o resa inagibile"

"Da medico non posso rimanere indifferente, il giuramento della mia professione di difendere la vita umana non si ferma al confine del mio paese. Quello che facciamo, un giorno di digiuno, vuole essere un gesto di partecipazione, di vicinanza, per quanto piccolo, ma anche di testimonianza e di appello alle istituzioni".

L’iniziativa, partita il 29 luglio scorso in Toscana, con il digiuno a staffetta che ha coinvolto oltre 4 mila persone, ha oltrepassato i confini toscani ed ha raggiunto tutte le Regioni con la pronta adesione di “Sanitari per Gaza” e “BDS Teva? No grazie!”.

Vista la grande mobilitazione e l’adesione immediata del personale sanitario di Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, è stata istituita la Giornata Nazionale del 28 agosto quando circa 15 mila sanitari digiuneranno davanti ai principali ospedali e alle diverse strutture sanitarie territoriali di tutta Italia (complessivamente oltre 500 presidi). A sostenere la protesta anche Don Luigi Ciotti, insieme a oltre 100 associazioni, alla CGIL FP, all’USB, all’ANPI provinciale di Pisa, all’ARCI, solo per citarne alcune, a singoli cittadini e cittadine, che hanno scelto di aderire al digiuno iscrivendosi al form specifico.  

“In qualità di professionisti sanitari e di operatori ed operatrici che lavorano nel sistema sanitario, in nome dei valori deontologici che ci accomunano e che ci impegnano a difendere sempre e comunque la dignità umana, esprimiamo la nostra profonda indignazione e rifiutiamo di rimanere in silenzio di fronte al genocidio in corso a Gaza, pianificato deliberatamente dal Governo di Israele con la complicità dei Governi occidentali”.  Questo l’incipit del documento. Un digiuno di massa, auto organizzato e partito dal basso, con un appello che si lega a richieste molto concrete e attuabili.

I sanitari chiedono al Governo: di sospendere immediatamente accordi militari e fornitura di armi ad Israele e di chiedere con urgenza il cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari per aiuti alimentari e sanitari alla popolazione di Gaza allo stremo delle forze.

Alle Aziende ed Istituzioni sanitarie, agli Ordini Professionali, alle Società Scientifiche, alle Università ed ai Centri di Ricercadi adottare formalmente una Dichiarazione ove si riconosca il genocidio in corso e si affermi l’impegno dell’Istituzione a contrastarlo con ogni mezzo a disposizione, come la Petizione internazionale “Stop the Silence: Call on academic and professional associations to publicly recognise the genocide in Gaza”. 

Ai Medici, ai Farmacisti, ai Pazienti, alle Regioni, ai Comunidi aderire alla campagna di boicottaggio No Teva promossa da Sanitari per Gaza e BDS contro l’azienda farmaceutica israeliana TEVA per la risoluzione di contratti in essere, o il declinare accordi futuri con una azienda non solo complice di occupazione e apartheid, da cui trae profitti, ma anche attivamente coinvolta nel genocidio.

Nel coordinamento nazionale dell'iniziativa anche il medico riminese Jonathan Montomoli, già attivo da mesi a Rimini con numerosi iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica, come la disposizione a terra di vestiti e magliette di bambini in piazza Tre Martiri lo scorso 9 maggio.

"Secondo uno studio pubblicato su The Lancet - ha affermato il dottor Montomoli durante la conferenza di presentazione della manifestazione - a gennaio 2025, l'aspettativa di vita a Gaza è crollata da 75,5 anni prima della guerra a 40,5 anni nel periodo ottobre 2023-settembre 2024. Un crollo di quasi 35 anni - quasi la metà rispetto ai livelli pre-bellici. Gli autori dello studio sottolineano che questa è una stima conservativa, poiché non include le morti indirette causate dal collasso del sistema sanitario.

"Le prove del genocidio sono davanti ai nostri occhi. Oltre 18.000 bambini palestinesi sono stati uccisi secondo i dati più recenti. Per mettere questo in prospettiva, mentre sono stati uccisi circa 36 bambini israeliani il 7 ottobre 2023 - ogni vita una tragedia incommensurabile - a Gaza muore un bambino ogni 45 minuti da oltre 500 giorni".

Nelle scorse settimane il dottor Montomoli ha partecipato alla redazione del testo "Break the selective silence on the genocide in Gaza" pubblicato da "The Lancet", insieme ad altri insigni studiosi e medici. Il testo documenta la catastrofe sanitaria senza precedenti a Gaza e invita le associazioni mediche a rompere il loro silenzio e condannare quello che sta succedendo. L'invito ai professionisti è anche quello di firmare la petizione Stop the Silence già sottoscritta da 3300 accademici e sanitari.

Ora l'invito per il 28 agosto è di partecipare attivamente alla giornata di digiuno " un modo - ha scritto Don Luigi Ciotti nella sua lettera di partecipazione - per mettersi concretamente nei panni delle persone a Gaza, ridotte alla fame come conseguenze della guerra. Rinunciamo al cibo per denunciare la fame reale di migliaia di uomini donne e bambini, e la nostra fame di pace e giustizia per ciascuno di loro". 

In particolare a Rimini, l'appuntamento è alle 14.10 davanti all'ospedale per foto e testimonianza, poi, a seguire, alle 14.30 ci si sposterà nella Sala Michelangelo adiacente all'ingresso principale per la conferenza stampa.

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