Il dopogara di Buscè: "Ho visto anche un po' di presunzione"


Le dichiarazioni al termine di Pontedera-Rimini 3-0 (leggi notizia).
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C. "Io credo che innanzitutto bisogna dare anche dei meriti al Pontedera perché in questo gioco, ma io credo in tutte le situazioni, contano le motivazioni, che fanno la differenza. Quindi diamo merito al Pontedera, che aveva più motivazioni di noi, aveva un obiettivo da raggiungere. E poi ci metto tutto il resto, perché comunque è vero che sono tre giorni che viaggiamo avanti e indietro, in un momento poi difficile perché hai raggiunto un obiettivo e devi affrontare queste tre partite dopo la finale di coppa. Ci stiamo portando dietro questa "troppa" euforia. Ora, ho detto ai ragazzi, bisogna stare attenti perché il rischio è di andare a fare brutte figure sui campi, e non va bene, è qualcosa che non ci appartiente, anche perché questa squadra non se lo merita. Credo che queste sconfitte fondamentalmente fanno anche bene ogni tanto perché ti rendi conto, e lo provi sulla tua pelle, che quando stacchi la spina succede quello che è successo oggi. Non ne trae vantaggi nessuno, noi dobbiamo essere sempre la squadra che deve avere fame, che deve affrontare le partite con umiltà e non con presunzione. Oggi ho visto anche un po' di presunzione, ma, ripeto, data dal fatto che le motivazioni che aveva il Pontedera noi non le avevamo. E noi stiamo viaggiando sulla partita che ci ha consegnato la coppa, e quella roba lì ci sta facendo un po' male. Credo che bisogna fare mea culpa, in primis io. Queste partite poi servono per quello che vai a fare: i play off, che per noi erano l'obiettivo principale. L'obiettivo di quest'anno era fare meglio dell'anno scorso, bisgona passare da queste partite per essere pronti mentalmente per quando iniziano i play off".
Nel secondo tempo ha visto una reazione da parte della sua squadra? "Dire reazione è una parola un po' forte. Abbiamo provato a cambiare qualcosa e abbiamo preso il secondo e il terzo gol quando abbiamo provato a mettere qualche giocatore più fresco. Abbiamo preso dei gol che questa squadra non aveva mai preso. Un po' un campanello d'allarme me lo ha dato il gol dell'1-1 subito con il Campobasso: avevi la partita in mano, senza fare granché, e hai preso due verticalizzazioni, con tre passaggi sono arrivati in porta, con la squadra che ha lavorato male. Avevamo poi parlato con i ragazzi. Un allenatore poi le sensazioni le sente addosso. Prima ho detto che dipende da me, devo essere bravo io a trasmettere quella cattiveria che non deve mai mancare, perché poi succede che anche chi subentra fa fatica. E di solito quando noi mettiamo gente dentro dalla panchina per noi fa la differenza. Diciamo che è stata una giornataccia un po' per tutti, che ci deve fare bene".