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Sabato alle 17:30

Campobasso-Rimini, la vigilia di Filippo D'Alesio

In foto: Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C.
Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 3 min
Ven 24 Ott 2025 11:40 ~ ultimo agg. 14:41
Tempo di lettura 3 min

Il Rimini, sconfitto nell'ultimo turno dalla Juventus Next Gen, torna a giocare lontano dal "Romeo Neri", dove ha una striscia aperta di due vittorie (a Pineto e Perugia). I biancorossi sabato (con calcio d'inizio alle 17:30) sono di scena a Campobasso. I molisani, che in classifica hanno 15 punti (il Rimini è a -2) sono reduci dalla sconfitta interna per mano della Ternana (0-1).

"Qualche incidente di percorso sappiamo che può esserci - attacca l'allenatore del Rimini F.C., Filippo D'Alesio, alla vigilia -. La storia dice che dopo una sconfitta ci siamo sempre rialzati, di conseguenza è arrivato il momento di andare a Campobasso per ritrovare i tre punti, per togliere il meno. Abbiamo due partite, Campobasso e Bra, per provare a togliere quel meno, per poi poterci dare nuovi obiettivi".

Il Campobasso aveva superato la Juventus Next Gen due settimane fa. "Il Rimini dovrà fare una partita da Rimini, col fuoco dentro. Sappiamo che nel momento in cui abbassiamo la guardia andiamo male. Quella leva è l'ambizione, l'orgoglio, la voglia farcela, la rabbia e l'unione. Queste sono tutte cose che quando le buttiamo dentro il nostro fuoco diventa importante. Per il Campobasso è una squadra forte, che ha grande qualità, giocatori che con la palla sui piedi ha dominio. fa una fase di non possesso difficile da scardinare. Ci aspetta una partita da un punto di vista tattico bella da giocare, stimolante. Per noi dobbiamo essere bravi a capire di riconoscere alcune situazioni. È una partita che ha tutto, ogni partita è la parte più bella del nostro lavoro, è la cosa che ci tiene vivi".

https://www.icaroplay.it/programmi/campobasso-rimini-la-vigilia-di-filippo-dalesio/

Questa è una squadra che non sappiamo se potrà fare quello step di non dover sempre guardare l'equilibrio sottilissimo del fatto che prendere gol potrebbe essere un problema. "Stiamo migliorando molto dal punto di vista della fase negli ultimi metri. Vedo un'attenzione maggiore da parte di tutti, me in primis, a una fase realizzativa. È vero che siamo una squadra che si plasma sull'avversario, ma mai che ci siamo snaturati, anche contro l'Arezzo siamo stati sempre aggressivi, siamo andati sempre uomo a uomo. Nell'impostazione del gioco possiamo migliorare, essere più dominanti. Ma dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche: squadra aggressiva, intensa. Giusto il focus nell'impostare il nostro gioco, ma non perdiamo quello che ci sta facendo fare grandi cose. Ogni partita noi la dobbiamo giocare con la pancia, con il cuore e con gli attributi. Tolta questa roba diventiamo una squadra normalissima, anche mediocre forse. Se la mettiamo facciamo bene".

Poter pensare che domani potrebbe cambiare qualcosa o frena perché c'è l'incertezza. "Se siamo bravi né l'uno né l'altro, ma inconsciamente ti possono toccare. Siccome è da un po' di tempo che siamo in questa situazione, ma se si abbassa quel fuoco dobbiamo buttare dentro nuova legna: motivazioni personali, motivazioni di squadra, affetto, tutto quello che serve per la partita. Tutto il resto sono cose che distraggono e non servono. Quando fischia l'arbitro dobbiamo pensare a noi".

Chi manca? "Gemello. Abbiamo recuperato tutti, qualcuno non ancora al top. Longobardi c'è".

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