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una lettura dei comandamenti

I sì del Decalogo. Famiglia a problemi da affrontare

di Franco Vanzini   
Tempo di lettura 4 min
Dom 19 Ott 2025 12:32 ~ ultimo agg. 17 Ott 02:30
Tempo di lettura 4 min

Siamo arrivati al quinto approfondimento con "I sì del Decalogo - Una guida per tutti", una lettura nuova e propositiva dei 10 Comandamenti
Il tema è Famiglia e problemi da affrontare

La volta scorsa abbiamo concluso le nostre riflessioni descrivendo la situazione della famiglia come è stata prevista dal Creatore: una famiglia composta da padre, madre, dai figli (se Dio li concede) dove regnano: amore, rispetto, attenzione reciproca, spirito di servizio. Un situazione più o meno idilliaca. Perché questo oggi spesso non succede? Perché abbiamo perso il fondamento di tutto, abbiamo dimenticato Dio e i suoi insegnamenti.
Facciamo qualche esempio. Abbiamo trasformato un atto d’amore in un banale atto sessuale. Oggi si dice: “Faccio sesso”, come si direbbe: “Faccio sport o vado al cinema”, ma non è la stessa cosa. L’attività sessuale non è esercizio fisico, è un atto che coinvolge la persona nel suo complesso, che comprende sentimenti e valori e che richiede una maturità e una preparazione adeguate.
Purtroppo, in molti casi la preoccupazione dei genitori e spesso anche di numerosi educatori non è quella di insegnare ai figli e ai giovani il giusto uso, nei tempi e nei modi, della sessualità; ma è unicamente quella di raccomandare una adeguata protezione. Come se ad un figlio o a una figlia, o a un ragazzo, o a una ragazza, che chiedono se va bene mangiare una mela acerba, si dicesse: “Mangiala pure, ma avvolgila prima in un sacchetto di plastica.”, invece che: “Ogni frutto ha la
sua stagione, aspetta che maturi”. Risposta, questa, migliore sia dal punto di vista umano che soprattutto, morale.
Da qualche anno si sta diffondendo pericolosamente una visione distorta della persona umana: la cosiddetta teoria del gender. Cioè l’idea che non nasciamo con una già definita identità sessuale (quando non si vuole credere non basta neppure la oggettiva constatazione visiva: maschi e femmine sono diversi da sempre), ma che l’identità potrà essere definita strada facendo, in età più adulta, in quanto frutto di una libera scelta in base ai propri convincimenti personali e culturali o alle proprie sensazioni.
Il fenomeno purtroppo va avanti, al punto che recentemente un’assessora del comune di Padova alla nascita del proprio figlio ha appeso un fiocco arcobaleno e indicato un nome neutro, né maschio né femmina. Questo perché l’interessato o interessata da grande, potrà scegliere se diventare maschio o femmina o (…) non si sa bene che cosa. E che dire del fatto che anche in Italia si può essere figlio di due madri, una fisiologica e una intenzionale o di due padri.
E per finire, due parole sulla la carriera alias inventata e realizzata già in diverse università e scuole italiane. Basta che lo studente Franco dichiari di sentirsi Franca o che Giovanna si senta Giovanni e da qual momento tutto deve essere stravolto per seguire quello che potrebbe essere, e molto spesso lo è, una moda o una semplice sensazione passeggera.
Siamo molto lontani da quanto ha stabilito Dio: “maschio e femmina li creò”. Speriamo che Qualcuno presto ci dia uno scossone. A me sembra che le indicazioni che Dio ci ha dato e che la Chiesa continua a ricordarci con un linguaggio e una terminologia molto chiari: “maschio e femmina, padre e madre, genitori e figli,
dove ognuno ha diritti da ottenere e doveri da compiere, in comunione fraterna, siano sempre valide e che facciano tornare i conti anche questa volta.
Gianfranco Vanzini

P.S. Sintesi tratta dal libro: Un Padre buono e premuroso, un Giudice misericordioso (pag.48)
La Piazza Editore - di Gianfranco Vanzini e Simone Lombardi - Cell. 339.3034.210
Disponibile su Amazon – in copia cartacea o digitale kindle.

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