Indietro
menu
Domenica alle 17:30 al "Neri"

Rimini-Campobasso, la vigilia di Antonio Buscè

In foto: Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C.
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 6 min
Sab 12 Apr 2025 12:20 ~ ultimo agg. 13 Apr 17:10
Tempo di lettura 6 min Visualizzazioni 1.234

Dopo il trionfo nella Coppa Italia di Serie C il Rimini è ancora di scena al “Romeo Neri” per la terzultima gara di regular season. I biancorossi domenica, con calcio d’inizio alle 17:30, ospiteranno il Campobasso, che in classifica ha 39 punti, dieci in meno di Colombi e compagni (che sul campo hanno già fatto meglio del passato campionato, chiuso a quota 50).

All’andata, l’1 dicembre scorso, i romagnoli furono corsari 2-1 grazie alla doppietta dell’ex Parigi, in gol al 9′ e al 46′ del primo tempo. Al 6′ della ripresa il gol di Di Stefano per il Campobasso (leggi notizia).

La vigilia dell’allenatore del Rimini F.C., Antonio Buscè.

Come avete vissuto i giorni seguenti il trionfo in Coppa? “Come tutte quelle situazioni quando succede un qualcosa di straordinario, un obiettivo a livello sportivo – risponde l’allenatore del Rimini F.C., Antonio Buscè, alla vigilia dell’impegno di campionato con il Campobasso -. Sai, ti siedi a tavola, inizi a mangiare, ti viene l’appetito, a quel punto lì è normale vuoi il dolce, sperando che poi lo riesci a mangiare anche con la ciliegina. Ed è stato così. Questi ragazzi durante questo percorso di Coppa Italia hanno onorato fin dal primo minuto, con l’Arzignano in casa, questo impegno. Tutti ci tenevano. Tra l’altro la maggior parte dei giocatori che erano già qui l’anno scorso mi hanno detto, con pensiero unanime: “mister, ci è rimasta un po’ sul groppone la semifinale persa anche in maniera immeritata l’anno scorso, quindi ci teniamo tanto a fare bene e ad arrivare in finale”. Uno di questi è Gorelli, mi dispiace poi (il riferimento è all’infortunio del difensore, ndr) perché alla fine festeggi ma ti rimane sempre un qualcosa di amaro in bocca, siamo tutti dispiaciuti per Matteo, che è stato uno di quelli che mi aveva detto: “mister, ci tengo tanto”, perché l’anno scorso era andata così. Quindi alla fine abbiamo realizzato il sogno di chi c’era l’anno scorso e di chi magari, compreso me, voleva arrivare a questo obiettivo. La squadra ha lavorato nel modo giusto per poter arrivare alla finale. In finale ci può stare di tutto di più, sia noi che la Giana volevamo portare a casa questo trofeo, siamo stati secondo me più bravi a gestire le due partite che hanno dato ragione a noi, quindi è stato un bel percorso”.

Con quale spirito affronterà il Rimini queste ultime tre partite di regular season, sapendo di essere già qualificato alla fase nazionale dei play off e come testa di serie? “Questo è quello ci siamo detti quando ci siamo rivisti. Bisogna far finta di nulla, anche se non è facile. Io credo che questi ragazzi lo sappiano, chi per un obiettivo chi per un altro sanno trovare le motivazioni. Poi prima di affrontare questa doppia partita ci siamo detti: è meglio per tutti, perché è il nostro lavoro, perché dobbiamo essere professionali nel fare il nostro lavoro, arrivare nei play off sul campo senza passare dalla Coppa Italia, quindi decimi, noni, settimi, ottavi, l’obiettivo deve essere questo. In queste tre partite cerchiamo di fare questo percorso importante anziché arrivare undicesimi o dodicesimi perché abbiamo la pancia piena. E i ragazzi questo discorso lo hanno percepito perché è un gruppo, come ho sempre detto, col quale è un piacere lavorare, un gruppo di ragazzi umili, un gruppo di ragazzi che ci tengono tutti, e lo abbiamo visto nel percorso di quest’annata. Anche chi ha giocato meno quando viene chiamato in causa dà il suo supporto, il suo contributo; è un gruppo di ragazzi seri che fa del proprio lavoro una priorità, in campo e fuori. Io credo che sotto questo aspetto sì, bisogna sempre rimarcare alcuni concetti, ma loro fanno il loro lavoro in maniera veramente importante, e quindi credo che affronteremo queste tre partite senza nemmeno dire più di tanto a questi ragazzi”.

Che Campobasso si aspetta domani? E chi non ci sarà? “Mancherà Gorelli purtroppo, mancherà Brisku per l’intervento alla spalla di un paio di mesi fa, mancherà ancora Accursi, e stamattina si è aggiunto, ma per roba di poco conto, Semeraro. La partita sarà una partita da affrontare con grande umiltà e grande voglia. I ragazzi ci tengono: stamattina ho introdotto un mio pensiero e loro mi hanno subito bloccato: “mister, non c’è niente da dire, domani noi faremo la partita, perché è bello tutto quello che è successo…” Qualcuno mi ha detto: “la vittoria della Coppa Italia è già accantonata”. Per me è importante questo. Quando ti rispondono in questo modo vuol dire che sanno già tutto, sanno che davanti a loro hanno una persona che per arrivare dove cerca di arrivare e il percorso che ha fatto ha avuto sempre fame e grande umiltà. Abbiamo lo stesso pensiero tra allenatore e gruppo, e secondo me è molto importante. Bisogna affrontare questa partita con grande serenità mentale, quella che io chiamo “la pulizia di testa”, la squadra serena, e bisogna essere affamati in campo, bisogna andare più forte degli altri perché noi siamo una squadra che se rallentiamo e pensiamo di essere tranquilli e sereni andiamo in difficoltà. Questa è una squadra che ha bisogno sempre di stare sottacqua, in apnea”.

C’è il rischio che calino le energie nervose dopo una vittoria di prestigio come quella centrata? E Cernigoi come sta, potrebbe essere un’arma in più per i playoff? “Cernigoi è a buon punto, sta facendo già alcune cose sul campo per la riabilitazione, ma per questa stagione non riuscirà a darci una mano in campo. Il rischio ci può stare, è normale e fisiologico. In questo periodo non abbiamo mai staccato la testa da quello che stava succedendo, ed è stato un po’ lungo perché dalla semifinale alla finale è normale che poi pensi alla finale. Però credo che questi ragazzi questa gestione tra campionato e coppa l’abbiano fatta molto bene, e credo che lo faranno anche in queste tre partite. Bisogna accettare tutto ed essere consapevoli, però è un gruppo di ragazzi che ha la testa sulle spalle, ragazzi che ci tengono a fare bene, e noi per fare bene dobbiamo andare più forte degli altri. Di sicuro brutte figure non ne vogliamo fare, giochiamo in casa e lo sappiamo. Noi dobbiamo essere professionali nel fare questo lavoro e i ragazzi lo faranno”.

Rimini-Campobasso, la vigilia dell’allenatore Antonio Buscè

I CONVOCATI IN CASA RIMINI F.C.

LA 36a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE C GIRONE B E LA CLASSIFICA

Altre notizie
calcio seconda categoria

Colonella-Real Montefeltro 2-3

di Icaro Sport