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CGIL Rimini

Sicurezza sul lavoro: nel 2024 a Rimini in aumento infortuni e decessi

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 lug 2024 12:31 ~ ultimo agg. 12:31
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In provincia di Rimini aumentano gli infortuni e i decessi sul lavoro nei primi mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. E’ quanto emerge dai dati Inail rielaborati dall’ Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna.

In particolare nel territorio riminese si riscontra un aumento di morti per causa di lavoro del 12,8% con 5 infortuni mortali. Aumentano del 6,3% gli infortuni sul lavoro, con 2.019 denunce.

In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni. Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello della sanità e del sociale (10% sul totale) che supera l’edilizia (con il 9,3% del totale).

Per quanto riguarda le malattie professionali il dato a maggio 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, conta già 201 denunce. Si tratta in questo caso di un nuovo aumento del 20,4%. Il dato conferma infatti il forte aumento già registrato ad aprile 2024, rilevato anche dal patronato INCA CGIL Rimini.

Aumenta inoltre l’utilizzo della Cassa integrazione, nei primi cinque mesi del 2024 con il +134,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel 2024 siamo già a 3.387.011 ore di cassa integrazione utilizzata in provincia di Rimini; uno dei peggiori dati provinciali nella serie storica 2011-2024, al netto della “parentesi” Covid-19.

Una situazione, scrivono dalla Camera del Lavoro Territoriale – CGIL RIMINI che evidenzia un contesto socio economico da non sottovalutare e sul quale serve agire concretamente.

“È fondamentale che il Tavolo provinciale su Legalità e Salute e Sicurezza arrivi a un accordo che impegni sia i soggetti pubblici che privati a non ricorrere ad appalti e subappalti al massimo ribasso. È essenziale che il committente diventi responsabile della salute e sicurezza lungo la filiera degli appalti, come richiesto da CGIL, poiché solo così si possono stabile giuste responsabilità e garantire la protezione dei lavoratori”.