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E sui Cau i dubbi del Pd

Sanità. Snami: Regione cambia nomenclatore e scoppia l'ennesimo caos informatico

In foto: Le impegnative che escono dalla cartella poi molto spesso vengono rimbalzate indietro al mittente dai CUP - spiega lo Snami
Le impegnative che escono dalla cartella poi molto spesso vengono rimbalzate indietro al mittente dai CUP - spiega lo Snami
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 27 lug 2024 14:09 ~ ultimo agg. 28 lug 08:38
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Non c’è pace per la sanità in Emilia Romagna dove, ormai da tempo, prosegue il braccio di ferro tra la Regione e il Sindacato Nazionale Autonomo del Medici (Snami). A rinfocolare la polemica due recenti provvedimenti che impattano sull’attività dei medici di medicina generale. Da alcuni giorni l’Assessorato regionale alla Salute, come peraltro annunciato da mesi, ha trasmesso d’imperio l’inserimento di griglie diagnostiche a percorso obbligato nel software cartella clinica: “questo significa per esempio – spiega lo Snami – che se il medico deve prescrivere una impegnativa per “visita otorinolaringoiatrica” deve biffare una tra 32 (trentadue sic!) possibili diagnosi e l’algoritmo automaticamente inserisce la priorità clinica “URGENTE”, “PRIORITARIA”, “DIFFERIBILE”, “PROGRAMMATA” togliendo quindi al medico la sua prerogativa più importante, cioè la libera possibilità di espressione della scienza e coscienza, unici cardini fondamentali della professione“. “E’ evidente – prosegue il sindacato – che chi ha pensato a questo procedimento di scelta informatica considera i medici alla stregua dei monitor del menu di ordinazione automatica presente nella catena McDonald. Biffa la patologia e ti uscirà la priorità clinica”. Una decisione che rende il medico, secondo lo Snami, “facilmente sostituibile non solo da un infermiere professionale ma probabilmente anche da un qualunque studente di terza liceo, per non dire da una banalissima intelligenza artificiale di basso livello di complessità, o – perché no?“. Come se bastasse è stato anche modificato il nomenclatore delle prestazioni (tutto ciò che il medico prescrive ha un codice e una definizione tramite la quale il medico ricerca su software la prestazione da prescrivere) senza adeguare in parallelo la cartella clinica regionale: “trovare la prestazione corretta – denuncia lo Snami – è diventata cosi una corsa ad ostacoli, in pratica è come entrare in un labirinto onirico di definizioni da cui è impossibile uscire se non dopo innumerevoli tentativi a vuoto.” Il sindacato spiega poi che “le impegnative che escono in qualche modo dalla cartella poi molto spesso vengono rimbalzate indietro al mittente dai CUP regionali che non identificano la prestazione corretta, obbligando i pazienti a un ping pong estenuante tra medico e CUP“. Un disagio che di aggiunge ai frequenti problemi informatici che i medici riscontrano con la cartella Sole.

Intanto anche il candidato PD alle prossime regionali, l’attuale sindaco di Ravenna Michele De Pascale, frena sulla riforma dell’emergenza/urgenza e in particolare sui CAU voluti proprio dall’attuale assessorato alla salute e dall’Ausl. “Ci sono delle correzioni da fare” ha spiegato “alcune critiche sono fondate”. Ad esprimere perplessità anche la FIMMG. “Anche se ci inorgoglisce pensare che forse questo dietrofront a 180 gradi è un pochino anche merito di chi non ha mai fatto un passo indietro pubblicamente su quella linea di pensiero – commenta il presidente riminese dello Snami Pietro Pesaresi, resta comunque la amarezza di aver visto crearsi per questo enorme “pastrocchio” un profondo malcontento a molti livelli tra chi di malati si occupa ogni giorno, nonostante i quotidiani proclami di manager politici e medici asl “da ufficio” che non hanno mai visitato un paziente in vita loro. Andiamo avanti così, fino al prossimo progetto farlocco di chi non ascolta MAI i clinici ma crede molto alle statistiche del pollo prodotte dai bocconiani da tavolino. P.S. chi risponderà di tutto questo spreco di tempo, risorse umane e finanziarie?