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Un tema che fa discutere

Turismo. Apprendisti: per i liceali non è “stagione”. Storie e commenti

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 29 feb 2024 08:32 ~ ultimo agg. 16:07
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Una stagione che parte in salita? Per gli studenti minorenni (dai 16 anni) l’estate rappresenta non solo una occasione di riposo ma anche per fare le prime esperienze nel mondo del lavoro e mettere da parte qualche soldo. Solitamente le opportunità in Riviera non mancano, tra bar, ristoranti, operatori di spiaggia e hotel. Ma dopo il boom 2023, dovuto anche ad un provvedimento della regione che aveva ridotto le ore di formazione da 12 a 8 per l’apprendistato di primo livello, la strada quest’anno sembra più complicata. Colpa di una nota, datata agosto 2023 e firmata dall’Ispettorato del Lavoro, nella quale si spiega che è possibile stipulare l’apprendistato di primo livello con uno studente minorenne per attività stagionali ma solo se c’è una stretta correlazione tra percorso di istruzione e attività lavorativa. Tradotto: gli studenti di liceo, ad esempio, non potranno fare gli apprendisti nel comparto del turismo. Se ne è parlato a Fuori dall’Aula su Icaro TV con Nadia Rossi, consigliera Pd Emilia Romagna, Patrizia Rinaldis, presidente Federalberghi Rimini, Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti Rimini e Alessandro Corbelli, presidente dei Consulenti del lavoro di Rimini.

Fuori dall’Aula. Apprendisti: per i liceali non è “stagione”

Tanti i commenti arrivati sui social e su whatsapp (337 511 336). Eccone alcuni:

Colomba
. Ho fatto la stagionale da quando avevo 12 anni, sino al 68 e “ne ho viste cose”. Poi con i miei figli e ora nipoti fino alla scorsa estate, lasciamo perdere!!!! Non solo per colpa dei datori di lavoro..…

Romeo
. Spiegatemi che lavori dovrebbero fare i liceali?! Piuttosto si torni a consentire il lavoro dai 14 anni che così imparano, è li togliamo dalla strada! Ma vi pare logico che un 14enne non possa lavorare ma possa stare in giro la notte?

Caterina
. Mio figlio fa ancora le medie ma un domani che volesse lavorare durante la stagione estiva si troverebbe con un bel no sonoro perché non frequenta una scuola inerente al lavoro che deve fare?  Praticamente giusto quelli dell’alberghiero potranno lavorare.

Cinzia
. una cosa assurda,…così ci si ritrova, dopo il diploma, a non aver mai mosso un dito sul campo lavorativo. Dai ma fanno davvero? Trasformano ipotetici ottimi camerieri/baristi, ma che sono studenti in una scuola che non è un alberghiero, in persone inabili a quel lavoro, senza neanche averli visti all’opera….se non è discriminazione questa.…

Noemi
. Cominciai a fare la stagione a 13 anni (ad ottobre ne avrei compiuti 14) e ringrazio il cielo che ai tempi era così…. Una piccola indipendenza economica ma soprattutto si impara il rispetto per la gente e per il lavoro…a 18 anni TROPPO TARDI… DA ADOLESCENTE SI APPRENDE MEGLIO…A 18 ANNI SI E’ GRANDI!

Barbara
. Già trovare lavoro è un impresa per un minorenne (l’anno scorso mia figlia 16/17 anni come diceva l’età scartavano a priori), ora anche il tipo di scuola… Non ho parole

Anna
. Seee poi a 18 anni quando cercano lavoro, non li prendono perché non hanno esperienza!!! Ma che provvedimento è??? Ma piuttosto tornate a farli lavorare a 14 anni!!!!

Katia
. Ma dai mi sembra esagerato, abbiamo lavorato tutti da ragazzi , è un arricchimento personale non indifferente, io sono maturata molto grazie al lavoro stagionale, mi piacerebbe che i miei figli facciano la mia medesima esperienza! Semmai il problema è lo sfruttamento dei giovani…ecco stipendi più adeguati sicuramente

Francesca
. Ma sti ragazzini quando verranno inseriti nel mondo del lavoro? A 30 anni da laureati? Ma che senso ha questa nota dell’ispettorato del lavoro? E’ una vergogna! Così ce li troviamo a bighellonare in giro invece di crescere attraverso le prime esperienze lavorative!

Stefano
. Chi ha voglia di lavorare deve poter lavorare altro che stop

Massimo
. Noi che, nati intorno al 1960, ai primi di Giugno appena finita la scuola venivamo catapultati al lavoro come “bocia” nelle attività estive stagionali, senza limiti di età: 14 anni, spesso anche prima!
I nostri genitori non erano impelagati in avulse ed insulse chat di classe per denigrare questo o quel professore, ma ci spingevano senza mezzi termini a lavorare. Quella era sana educazione!
Eravamo immersi da subito in mezzo alla gente, in mezzo al mondo reale e non virtuale, senza telefonini o chat o altre inutili odierne distrazioni.
In mezzo a quella mischia crescevamo e tanto, avevamo rispetto sia del titolare che del turista,  imparavamo allo stesso tempo il sacrificio e la gentilezza, ossia la vita.
E avevamo tempo anche per il mare e per le morose!
E le soddisfazioni che arrivavano dalle mance prima e dalla paga poi, ricordo che in un paio di stagioni riuscivamo a mettere da parte i soldi chi per un motorino chi per i componenti dello stereo.
E per chi aveva parenti contadini, a Settembre c’era da dare una mano alla vendemmia prima ed alla raccolta delle olive poi (a scuola iniziata).
La Scuola iniziava ai primi di Ottobre, e tornavamo sui banchi forse stanchi ma felici per i primi amori estivi e soddisfatti per i soldini accumulati e gelosamente conservati nei primitivi salvadanai di terracotta.
Maturavamo sul campo, non sul virtuale.
Chi era bocciato ripeteva l’anno senza il Tar e tantomeno senza bonus psicologo alcuno!
Nessuno di noi si sarebbe sognato di poter oziare sul divano col reddito di nullafacenza garantito:
se mio Padre fosse ancora in vita e sentisse che ai giovani in piena età lavorativa venivano concessi dei soldi senza lavorare, scenderebbe in strada con il forcone.
Garantito

Sonia
. Follia pura. Io e i miei coetanei abbiamo fatto tutti la stagione estiva e siamo ancora qua vivi e incensurati. Inoltre un liceale d’estate cosa dovrebbe fare? Non bastano gli studenti dell’alberghiero per coprire tutte le posizioni disponibili. Che facciamo? Chiudiamo alberghi, bar e ristoranti?

Alessandro
. Ma si bravi… Non diamo la possibilità ai ragazzi di guadagnarsi qualcosina e fare esperienza…. 

Sonia
. Il diritto al lavoro è riconosciuto dalla Costituzione!! Un studente vuole andare a fare la stagione e bisogna dirgli che lui no, non ha diritto, perché è un liceale piuttosto che uno studente di un istituto professionale!!! Sono solo pazzi!!! È umiliante, mortificante. 

Marina
. Sarebbe ora secondo me di costituire dei centri di formazione per tutti i giovani che non vogliono studiare. Fare i camerieri, baristi, salvataggi, operatori alberghieri ecc…. E insegnare soprattutto ai giovani a saper leggere una busta paga e di conseguenza conoscere i propri diritti. 

Marco
. I liceali non possono andare a lavorare nei bar negli alberghi e fare i bagnini. Che lavoro dovrebbero fare quelli che escono dal liceo dal ginnasio che frequentano questi questi istituti? Stare a gozzovigliare tutta la notte a scazzottarsi per un bicchiere di alcol?

Patrizia
. Così non riusciranno nemmeno ad aiutare i genitori a mantenerli negli studi …. siamo allo sfacelo