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Foibe e Esodo

Giorno del Ricordo. Le celebrazioni nei comuni della provincia

In foto: ©Riccardo Gallini /GRPhoto
©Riccardo Gallini /GRPhoto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 10 feb 2024 14:50 ~ ultimo agg. 11 feb 10:25
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Questa mattina al Molo di Rimini, in occasione della solennità del “Giorno del Ricordo”, si è svolta la consueta commemorazione alla “Biblioteca di Pietra”. E’ stata deposta una corona di alloro al monumento dedicato alle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.

Un momento solenne che, dal 2014, si svolge ogni anno al Porto canale di Rimini, dove è collocato il monumento “Biblioteca di Pietra“, che il Comune di Rimini, con le associazioni degli esuli e l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Italia contemporanea, hanno realizzato in quell’anno, dedicato alle vittime del Confine Orientale.

Alla cerimonia, che come ogni anno è molto partecipata dai cittadini, erano presenti: l’assessora Francesca MatteiGiovanni Ruzzier (Unione degli Istriani), Monica Paliaga (associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e Mattia Vitelli Casella (comitato 10 febbraio), oltre alle autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e una delegazione studentesca che ha animato la commemorazione. La ‘Biblioteca di pietra’ è stata realizzata grazie all’estro di Vittorio D’Augusta, artista riminese nato a Fiume  – anch’egli presente alla celebrazione di questa mattina – ed è composta da trenta opere letterarie il cui titolo e autore sono incisi su targhe in ottone posizionate sui grandi blocchi di pietra, nel molo fatto in pietra d’Istria, con un leggio musicale che si protende verso il mare, per sottolineare con la semplicità e la leggerezza il rispetto dei luoghi.

Un monumento non banale che attraverso la simbologia dei libri e la cultura, intende sconfiggere il buio di quei terribili momenti, senza mai dimenticare il passato e guardare al futuro, con uno sguardo aperto verso l’altra sponda dell’Adriatico.

 

Si sono svolte nella tarda mattina di oggi a Riccione le celebrazioni per la commemorazione del Giorno del Ricordo. La sindaca di Riccione Daniela Angelini, alla presenza di diversi componenti della giunta comunale, delle autorità civili, militari e diversi riccionesi, ha deposto poco dopo le 12 di oggi una corona di alloro nel giardino che la Città di Riccione ha dedicato a Norma Cossetto, studentessa universitaria dell’Istria italiana, uccisa all’età di 23 anni. A Norma Cossetto è stato intitolato nel 2022 il giardino tra i viali San Martino, Limentani, Da Verrazzano e la ferrovia, luogo in cui si è svolta la cerimonia e ora simbolo, per la Città di Riccione, per il ricordo di tutte le vittime delle foibe.

Il Giorno del Ricordo: l’intervento della sindaca Daniela Angelini

“Sono passati vent’anni da quando il Parlamento italiano istituì, nel 2004, il Giorno del Ricordo, che ogni anno da allora, il 10 febbraio, rinnova la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani, dei fiumani e dei dalmati italiani costretti a fuggire dalle loro terre durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra.

Oggi, in occasione del Giorno del Ricordo, ci ritroviamo in questo giardino per conservare nella memoria quei tragici fatti attraverso il ricordo di una giovane donna di 23 anni, Norma Cossetto, simbolo per la nostra città di tutte le vittime delle foibe, una tragedia troppo a lungo dimenticata. A questa giovane donna, cui nel 2005 venne conferita la Medaglia D’Oro al Merito Civile come “luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”, la città di Riccione nel 2022 ha intitolato questo giardino.

Norma Cossetto era una studentessa universitaria dell’Istria Italiana. Era iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova. Amava lo sport, la musica e la pittura. Quando fu catturata non accettò mai di collaborare con i suoi aguzzini. Venne tenuta separata dagli altri prigionieri; fu brutalmente seviziata, stuprata, uccisa e abbandonata nelle fosse comuni, con le mani legate dietro alla schiena, seminuda. Non aveva segni di armi da fuoco; forse dopo le sevizie e le violenze subite fu gettata ancora viva in quelle voragini rocciose e lì fu lasciata morire, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943.

L’orrore di questa storia, una fra le migliaia di storie di sofferenza, violenza e morte che ci sono arrivate nelle testimonianze dei sopravvissuti e dei famigliari, colpisce le nostre coscienze e ci riconsegna la responsabilità civile affinchè queste vicende storiche non vengano oscurate né dimenticate.

La tragedia delle vittime delle foibe e degli esuli è stata a lungo dimenticata. Un dramma che costò la vita a tanti innocenti: numerosi italiani, persone e famiglie che furono costrette a lasciare la propria terra, la propria casa. E per questo è nostro dovere ricordare e preservare la verità storica del passato.

Il Ricordo di queste vicende, così dolorose e tragiche, deve piantare il seme della pace, deve tracciare la via del dialogo che si basa sui nostri valori di libertà, civiltà e democrazia. Solo in questo modo possiamo insieme evitare che nuovi drammi come quello possano accadere di nuovo o perpetrare, ancora, in molti angoli del mondo”.

 

Un mazzo di fiori per ricordare le vittime delle foibe. Coriano ha celebrato stamane alla presenza del sindaco Gianluca Ugolini, della Giunta, del presidente del Consiglio comunale e dei consiglieri comunali, la giornata dedicata agli italiani che persero tragicamente la vita sul confine giuliano-dalmata durante il secondo dopoguerra. Alla cerimonia, svoltasi nella piazzetta Martiri delle Foibe hanno preso parte don Osvaldo Caldari, le forze dell’ordine e alcune scolaresche di terza media dell’Istituto Comprensivo di Coriano.

“E ’importante che le Istituzioni e il mondo della scuola collaborino per mantenere viva la memoria dei tragici fatti accaduti sul confine orientale ad opera delle truppe comuniste di Tito nei confronti di migliaia di persone, in massima parte italiane -ha affermato il primo cittadino di Coriano – Non ci sono morti di serie A o di serie B perché la follia va condannata sempre e dovunque. Ringrazio tutti partecipanti a questa breve ma toccante cerimonia, a partire dagli studenti, verso i quali abbiamo il dovere, noi adulti, di trasmettere e portare avanti la memoria di questi eventi drammatici”.

A Santarcangelo la commemorazione istituzionale per il Giorno del Ricordo, alla presenza delle autorità civili e militari, nonché della classe 3N della scuola media Franchini (succursale Saffi).
Si trasmette il discorso pronunciato della sindaca Alice Parma insieme a due foto della commemorazione e del successivo incontro “Il confine orientale italiano tra Ottocento e Novecento” tenuto dal professor Marco Gualtieri, docente di Storia contemporanea presso l’Università degli studi “Carlo Bo” di Urbino.

Per il Giorno del Ricordo dichiara il sindaco di Cattolica Franca Foronchi: “Conoscere e ricordare la Storia per impedire che certi orrori e tragedie possano ripetersi: è l’unico modo per tenere sveglie le nostre coscienze, per abbattere sul nascere quei muri e quelle divisioni che sono sempre alla base delle violenze e dei totalitarismi. Anche la nostra Amministrazione e la nostra città sono attente nel mantenere accesa la luce della memoria, non solo oggi, ma ogni giorno”. E per tenere vivo il ricordo di quei tragici eventi – con migliaia di vittime che vennero uccise nelle foibe, queste voragini naturali, profonde fino a 200 metri, che si trovano nell’altopiano del Carso, o nei campi di concentramento titini – al Centro Culturale Polivalente è stata allestita una Vetrina con una ricca selezione di libri che custodiscono la memoria e la spiegazione di quegli avvenimenti”.