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32 infermieri in servizio

Nuova sede per l'assistenza domiciliare. Oltre 3200 gli assistiti

In foto: la nuova sede dell'assistenza domiciliare
la nuova sede dell'assistenza domiciliare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 10 ago 2023 15:17 ~ ultimo agg. 16:59
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Da 10 giorni ha  una nuova sede il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Il 31 luglio si è infatti trasferito dall’area ospedaliera in via Ovidio al centro sulla Superstrada di San Marino, accanto alla sede del Toys Center, dove durante l’emergenza legata al Covid era stato costituito l’hub vaccinale. L’organico si avvale di 32 infermieri (di cui 25 donne e 7 uomini) che si occupano di un totale di oltre 3200 assistiti sul solo Distretto di Rimini.

Questa mattina a fare un sopralluogo nella nuova struttura l’Assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini, nonché Presidente del Distretto di Rimini, Kristian Gianfreda, il Direttore del Distretto di Rimini, Mirco Tamagnini, e altri Dirigenti dell’Ausl, che hanno incontrato il coordinatore dell’assistenza domiciliare di Rimini e i suoi collaboratori.

Questo nuovo polo per l’Assistenza Domiciliare Integrata rappresenta il segno tangibile del macro investimento che come Distretto, in squadra con l’Ausl, stiamo portando avanti per spingere sull’acceleratore della sanità domiciliare e di prossimità: un presidio che è lo specchio di una visione che mira a ridisegnare l’assistenza medico e infermieristica secondo i concetti di prossimità, presenza sul territorio e adattamento alle nuove esigenze. Si tratta di un cambio di paradigma importante, che ci vede come una best practice anche a livello regionale – è il commento di Kristian Gianfreda -. A questo discorso si aggiunge anche il capitolo delle Case di Comunità, pietre miliari del modello ‘vicino a casa’. Di recente, per quanto riguarda la casa dell’area Nord, dopo il bando, abbiamo dato il via alla fase di valutazione dei progetti, mentre per quanto concerne la Casa di Rimini Sud abbiamo da poco ricevuto una manifestazione d’interesse”.

Uno spazio che ha tutte le caratteristiche per configurarsi come un punto di riferimento per l’assistenza domiciliare, all’interno di un importante approccio alla persona, che vede il passaggio da un lavoro più prestazionale a quello di una ‘presa in carico’ multidisciplinare e multiprofessionale nei diversi setting assistenziali – ha spiegato Mirco Tamagnini -. Un processo virtuoso che, unitamente a tutto ciò che riguarda l’implementazione degli interventi a sostegno della domiciliarità (Case di Comunità, p.l.OSCO, COT,  OSS di Quartiere, per fare alcuni esempi), ambisce a capillarizzare i luoghi dedicati alla cura e, allo stesso tempo, a rispondere nella maniera più adeguata ai bisogni sempre più complessi delle persone, a cominciare dai più fragili . Un lavoro possibile grazie al contributo dei diversi professionisti della sanità (medici di medicina generale, infermieri, oss e assistenti sociali, ecc) e alla disponibilità delle associazioni del territorio”.

A margine dell’incontro, inoltre, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento del percorso di realizzazione delle Case di Comunità, con particolare riguardo alle due che sorgeranno rispettivamente nell’area Nord e nell’area Sud.