
Un progetto per prevenire e far emergere fenomeni di sfruttamento e caporalato. Si tratta del programma nazionale Common Ground, finanziato con le risorse del Pon Inclusione, che vede per il comune di Rimini un finanziamento di 42mila euro. L’amministrazione ha affidato la gestione a un’Associazione Temporanea di Scopo composta da Coop Cidas, Coop Eucrante e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per favorire l’emersione di fenomeni di sfruttamento lavorativo, sostenere le vittime e, allo stesso tempo, rafforzare, attraverso lo scambio di informazioni e di buone pratiche, la rete sociale. I destinatari del progetto sono cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti, vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo che lavorano come operai agricoli impiegati regolarmente e irregolarmente nel comparto frutticolo e viticolo e nel comparto zootecnico, addetti nel settore della logistica, operai del settore costruzioni, cantieristica, addetti nel settore commercio e turismo.
“Un progetto importante, che concerne due tematiche fondamentali: da un lato la qualità del lavoro, e, dall’altro lato, il supporto alle vittime di sfruttamento – è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda – Lo scopo finale è quello di limitare il rischio e il diffondersi del lavoro irregolare, a tutela dei lavoratori che vi operano e, indirettamente, anche dell’immagine territoriale. All’interno di questa cornice, un ruolo centrale è proprio a capo dei servizi sociali, che avranno il compito di mappare eventuali situazioni ‘borderline’ e di intervenire con immediatezza a sostegno laddove ce ne sia bisogno. L’integrazione passa anche da un lavoro dignitoso, sicuro, degno di essere chiamato tale”.
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