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Turismo, pesca e non solo

Eolico, pubblicate richieste di integrazione alla società

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 6 feb 2023 18:54 ~ ultimo agg. 19:07
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La corposa documentazione fatta pervenire dalla società non è bastata alla commissione di VIA del ministero che, come anticipato nelle scorse settimane, ha chiesto ad Energia Wind 2020 di integrare vari aspetti del progetto per l’impianto eolico da 330 MW al largo della costa riminese. La società ha ora 20 giorni di tempo ma è probabile che venga chiesta una proroga per poter rispondere nel dettaglio all’ampia mole di richieste. Potrebbero così slittare le eventuali tempistiche che, in caso di autorizzazione, avrebbero visto il cantiere partire già nel prossimo anno per concludersi entro la fine del 2025.

La commissione, come pubblicato sul sito del MISE, ha chiesto integrazioni su vari aspetti, alcuni dei quali in realtà già presenti anche nella documentazione già inviata dalla società. Si va dagli aspetti progettuali generali alle specifiche sui 51 aerogeneratori che saranno utilizzati, dagli aspetti ambientali a quelli inerenti l’eventuale fase di cantiere, passando dal monitoraggio ambientale alla misurazione dei campi elettromagnetici fino agli aspetti legati alla navigazione. Ad Energia Wind 2020 viene chiesto anche di “stimare l’impatto del parco rispetto alle attività turistico balneari esercitate durante la stagione estiva lungo le spiagge che ricomprendono Cattolica, Riccione, Rimini, Misano Adriatico nonché le ricadute che potrebbero aversi sull’intero comparto alberghiero e sulla ristorazione quale conseguenza di possibili diminuzioni di presenze nella stagione estiva”. Inoltre la commissione chiede alla società di predisporre nuovi rendering per valutare l’impatto sul paesaggio dell’impianto. C’è poi la richiesta, “per consentire una rappresentazione degli impatti futuri”, di “valutare l’impatto potenziale per le diverse componenti del parco offshore denominato “Romagna 1&2 (ndr quello nel ravennate) per il quale è stata presentata istanza di Autorizzazione Unica e contestuale istanza di concessione demaniale marittima”. L’iter per il progetto ravennate è comunque più indietro di quello riminese ma, evidentemente, la commissione ritiene necessaria fin da ora la verifica sull’eventuale impatto cumulativo dei due impianti che solitamente spetterebbe a chi arriva dopo.