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Tutelare biodiversità

Monumenti Vivi plaude al comune: tolte reti anticolombi da Castel Sismondo

In foto: la rimozione delle reti a Castel Sismondo
la rimozione delle reti a Castel Sismondo
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 22 dic 2022 18:52
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La scorsa settimana l’amministrazione di Rimini ha provveduto a far togliere le reti anti colombi che ricoprivano le mura di Castel Sismondo. Un intervento richiesto dall’associazione Monumenti Vivi che ora plaude a quanto fatto. “E’ stato un gesto significativo da parte dell’Amministrazione nei confronti della natura – si legge in una nota –, e anche un importante riconoscimento per la neonata associazione impegnata nella difesa dei siti di nidificazione di rondoni e rondini, e in generale nella tutela della biodiversità che abita la città“. Secondo Monumenti Vivi case e monumenti sono autentici scrigni di biodiversità ma purtroppo lavori di ristrutturazione e interventi anti-colombi stanno eliminando le cavità dove i rondoni ogni anno fanno ritorno per nidificare. L’associazione agisce effettuando attività di ricerca e di mappatura sul territorio ma anche promuovendo iniziative artistiche e divulgative per sensibilizzare le amministrazioni locali.

Nel caso di Castel Sismondo sono state rimosse le reti anti-colombi mal posizionate e deteriorate che costituivano vere e proprie trappole per i colombi e gli altri uccelli selvatici che abitano la città. “Con l’aiuto di Mauro Ferri – cofondatore di Monumenti Vivi nazionale – e con l’ausilio dei nostri puntuali rilevamenti fotografici – ricordano i volontari riminesi – avevamo segnalato alle assessore Montini e Mattei l’inadeguatezza degli interventi finora effettuati allo scopo di respingere i colombi (interventi che hanno malamente compromesso la biodiversità), evidenziando inoltre alcune grosse
criticità che richiedevano intervento immediato. Ora tiriamo un sospiro di sollievo e ci prepariamo per le prossime iniziative a tutela della biodiversità urbana e dei nostri concittadini alati“. Lo scorso 26 settembre, nel corso del primo incontro ufficiale tra la nuova associazione, il Comune di Rimini e il competente
Settore della Regione, i volontari avevano posto l’accento su tre aspetti: l’opportunità di ripristinare le buche pontaie chiuse da aghi, reti e pietre presso la Chiesa di Sant’Agostino e lungo le Mura Malatestiane di Via Madonna della Scala, applicando metodi di riduzione selettiva; la necessità di tutelare le grandi colonie attualmente presenti in edifici di prossima totale ristrutturazione o
ricostruzione, come la Colonia Bolognese di Miramare, l’Hotel delle Nazioni di San Giuliano, il Mercato Coperto di Rimini, prevedendo l’installazione di cassette nido artificiali; la messa al bando degli aghi metallici anti colombi, perché pericolosi per gli uccelli e altamente inefficaci. Al centro dell’incontro inoltre il problema delle ristrutturazioni che negli ultimi anni, e con l’avvento del bonus, hanno decretato la perdita di centinaia di siti di nidificazione dei rondoni non sostituiti da nidi artificiali. Tutti temi che, secondo l’associazione, necessitano di essere affrontati in modo sistematico con una modifica in senso ambientalista ed ecologista dei regolamenti Comunali e Regionali.