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Richiesta nuova seduta

Salta il consiglio coi medici sospesi. Le interviste ad Angelini (3V) e Petrucci (Pd)

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 19 ott 2022 11:57 ~ ultimo agg. 20 ott 09:09
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La maggioranza consigliare non si è presentata martedì sera in consiglio comunale a Rimini dove era prevista la seduta tematica sulla sanità riminese con l’intervento dei medici e degli avvocati delegati dall’associazione COMILVA e i rappresentanti dei sanitari sospesi perché contrari al vaccino covid. Già una ventina di giorni fa il consiglio aveva discusso il tema alla presenza dei vertici dell’Ausl Romagna, dei direttori di Ospedale e Pronto Soccorso e dell’assessore regionale Donini. Nell’occasione però non era stato fatto intervenire il rappresentante dei medici sospesi e così la minoranza si era adoperata, su iniziativa del consigliere 3V Matteo Angelini per raccogliere le firme necessarie ad un nuovo consiglio tematico. Ad un’ora però dall’avvio i capigruppo di maggioranza hanno però annunciato la loro assenza (vedi notizia). Assente in toto anche la Giunta. La seduta è durata quindi il tempo dell’appello, poi l’annuncio dell’assenza del numero legale da parte della presidente del consiglio Giulia Corazzi. Annuncio accompagnato prima da un applauso ironico e poi da fischi e proteste del folto pubblico arrivato per assistere al consiglio.

I capigruppo, Petrucci del Pd, Bellucci della Lista Jamil, Tonti di Coraggiosa e Pasini di Futura, hanno scritto che non erano disposti a presenziare ad un “evento appositamente pensato per fungere da cassa di risonanza per le ormai note teorie care al Movimento 3V”. I quattro, in una nota congiunta, hanno definito “irrispettoso verso le sofferenze delle persone, confrontarsi sul tema della sanità condividendo la medesima Aula proprio con l’esponente 3V Angelini che nei giorni scorsi ha giudicato positivo il fatto che i vaccinati si contagino”. Dalla maggioranza anche una affondo agli altri partiti di minoranza accusati di non aver preso le distanze dalle dichiarazioni di Angelini. E poi l’anticipazione che non sarà l’ultima volta che la maggioranza non presenzierà se “la minoranza continuerà ad abusare del consiglio tematico per abbassare demagogicamente il livello della discussione“. Intanto però i consiglieri di minoranza hanno già protocollato la richiesta di una nuova seduta sul tema. Una volta usciti dall’aula, Angelini, i relatori e il pubblico (e con loro alcuni consiglieri di minoranza) si sono riuniti per un comizio improvvisato. La Lega, con i consiglieri Loreno Marchei e Andrea Pari, parla di una maggioranza che si sottrae al confronto (vedi notizia). Dure anche le parole di Gloria Lisi secondo cui “Rimini ha vissuto una delle pagine più vergognose della politica della sua storia. È mancato il dialogo, l’incontro, il confronto“. “Abbiamo subito l’ennesimo sopruso – prosegue –, l’ennesima angheria da parte di chi non conosce nemmeno il significato della parola Democrazia! Più tempo passa e più la città, con questo modo di fare politica, perde il suo senso di comunità“. Matteo Angelini (3V) si affida ad un lungo comunicato stampa. “Era tutto pronto – scrive –, c’erano i rappresentanti dei medici sospesi, ben otto figure autorevoli tra medici (6) e avvocati (2), c’erano le persone, tante da riempire l’aula del consiglio comunale e d’averne altrettante all’esterno in sostegno ed in attesa di notizie, c’era la minoranza, ma non c’erano loro, i consiglieri di maggioranza che avevano anticipato la loro diserzione sui giornali mezz’ora prima della seduta. Cosa ancora più grave non c’erano gli assessori e non c’era il sindaco, persone pagate anche con i soldi dei contribuenti e che hanno volutamente deciso di sottrarsi a questo confronto democratico chiesto dal sottoscritto e da parte della minoranza legittimamente e a norma di legge“. Angelini attacca poi il capogruppo del Pd Matteo Petrucci accusandolo di continuare a strumentalizzare alcune sue dichiarazioni “nonostante, con la mia replica, avessi già abbondantemente spiegato come le mie parole fossero state strumentalizzate in modo vile e grottesco. Penso che solo chi è in malafede possa addurre che una persona si possa ritenere contenta della malattia altrui, forse nei loro controversi ambienti funziona così, non a casa mia, non tra persone per bene quali il sottoscritto e le centinaia di anime che hanno partecipato ieri sera“. “Parlare di persone che sono state sospese dal proprio posto di lavoro, molte delle quali non lavorano e non percepiscono uno stipendio da oltre un anno – spiega il consigliere 3V – e affermare come ho fatto che: “c’è un lato positivo nel fatto che tri dosati e quadri dosati si stanno nuovamente contagiando, ovvero che è la dimostrazione che la campagna vaccinale è stata un flop totale”, significa in primis che evidentemente non c’è alcuna motivazione seria affinché questi professionisti restino sospesi e di certo quando parlo di persone nuovamente contagiate lo faccio tenendo conto di un dato di fatto introvertibile, ovvero che il 99% delle persone superano in covid come una normale influenza e talvolta senza neanche accorgersi di averlo contratto. È ovvio che il rispetto per quelle persone che invece soffrono o hanno sofferto per questa malattia è doveroso, chi non ha perso un proprio caro in questi anni? Chi non ha sofferto in qualche modo per la gestione scellerata e le decisioni sbagliate prese nella gestione delle cure? Prima di dire a me che mi devo vergognare per qualcosa, propongo a queste persone un bell’esame di coscienza. Agelini arriva a suggerire “un’audizione con i vertici Pfizer come accaduto in consiglio europeo. Magari con un loro intervento anche il PD riminese potrebbe finalmente riuscire a capire“. Il consigliere invita poi ognuno ad assumersi le proprie responsabilità: “non ha senso – dice – ricoprire un ruolo come quello di consigliere se il massimo che si è capaci di fare è fuggire al dialogo, al confronto democratico. Chi fugge, lo fa perché non ha argomenti e vien da sé pensare quindi che la maggioranza riminese non ne abbia e anche ieri sera non ha perso occasione per mostrarlo a Rimini, a tutta la Romagna fino ad arrivare agli italiani, tutti“. Angelini difende poi i colleghi di minoranza perché “si sono schierati a favore della democrazia, in quanto, evidentemente, nonostante il loro pensiero su certe tematiche sia diametralmente opposto al mio, loro hanno gli argomenti per sostenere un confronto civile, leale e che porti un valore aggiunto per tutti. Evidentemente hanno un concetto di democrazia decisamente migliore rispetto alla Maggioranza, agli Assessori e al Sindaco stesso di Rimini“. Infine l’annuncio che “abbiamo provveduto a richiedere con le stesse modalità previste per legge, un nuovo consiglio tematico, sullo stesso argomento, che dovrà tenersi entro 20 giorni dalla data di protocollazione della nostra richiesta“.