Indietro
menu
Bollette e spesa: tempesta perfetta

Inflazione record e il pellet cresce più del gas. L'allarme di Federconsumatori

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 2 set 2022 11:57 ~ ultimo agg. 18:43
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Si prospetta un autunno molto complicato per le famiglie, alle prese con rincari mai visti. L’Istat ha rilevato in agosto l’ennesima impennata del tasso di inflazione, arrivato al +8,4% su base annua. Rimini si attesta su alcuni decimali in meno ma si tratta comunque del dato più elevato dal 1985. “Questi rincari – evidenzia il presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinatisono particolarmente gravi perché colpiscono in maniera disuguale le persone e le famiglie, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle fasce meno abbienti e più fragili“. Il fronte più caldo dell’inverno sarà sicuramente quello del riscaldamento con aumenti che si prevedono salatissimi. Federconsumatori ha effettuato uno studio sui costi che le famiglie dovranno sostenere nell’autunno-inverno 22/23. Gli aumenti variano dal +49% per il gasolio riscaldamento, al +62% per il gas in regime di maggior tutela, al +99% per il pellet.

Per scaldare un appartamento di 100 metri quadri con il gas metano, stando all’ultimo aggiornamento delle tariffe da parte di Arera, ad oggi (III trimestre 2022 su III trimestre 2021) l’incremento del costo è del 46% e, visto l’andamento dei mercati, l’aumento previsto sulla bolletta dovrebbe essere del 62%: la spesa passerà quindi dai 912 euro del 21/22 a 1.479 nel 22/23.

Nel caso di impianto alimentato a gasolio (la tipologia più diffusa di caldaie condominiali), la spesa ammonterà quest’anno a 2.309 euro, vale a dire il 49% in più rispetto al 21/22 (1.545 euro annui).

A passarsela peggio sono le famiglie con una caldaia alimentata da  pellet: il costo di un sacco da 15 kg è infatti raddoppiato rispetto allo scorso anno, passando da 5 a 10 euro. Per riscaldare un appartamento di 100 metri quadri la spesa passerà quindi da 670 euro dello scorso anno a 1.333 del 22/23, il 99% in più.

L’altro fronte preoccupante riguarda l’impennata del tasso relativo al carrello della spesa, che a Rimini cresce del 9,8%. Si tratta del dato più elevato da giugno 1984. Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio per ciascuna famiglia sarà, in termini annui, di +2.503,20.

Aumenti che solo in parte sono giustificati dall’andamento inflattivo e dal conflitto in Ucraina – evidenzia ancora Urbinati -: ecco perché chiediamo interventi immediati del Governo per sostenere famiglie e imprese e un piano capace di ridurre
strutturalmente l’impatto delle attività finanziarie sui mercati all’ingrosso in grado di arginare la spirale di crisi che si sta innestando, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi. Una spirale che colpisce e impoverisce l’intero sistema economico.
In tale quadro è indispensabile adottare ulteriori misure di sostegno dei redditi operando, da un lato, una riforma delle aliquote IVA, delle accise e degli oneri generali di sistema in bolletta, dall’altro, un potenziamento degli interventi per arginare l’emergenza sul piano economico e sociale, insieme al rafforzamento dei poteri e del raggio di azione di Mr. Prezzi, anche attraverso un apposito comitato territoriale di vigilanza, così come già esposto dalle Associazioni Riminesi in un incontro in Prefettura al fine di contrastare ogni fenomeno speculativo” conclude il presidente di Federconsumatori.