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Lavoro nero, una sospensione

Dj set e pianobar ignorando la Siae. Sanzionati due locali

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 set 2022 11:11 ~ ultimo agg. 15:59
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La Guardia di Finanza di Rimini ha svolto un piano d’interventi presso pubblici esercizi, in collaborazione con gli Ispettori della Società Italiana degli Autori ed Editori di Rimini e Riccione.
Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e gli Ispettori della SIAE hanno eseguito vari accessi ispettivi  in orari serali in quattro locali (bar e ristoranti) tra Rimini e Riccione, in cui erano in corso esecuzioni musicali con consolle da parte di DJ ed esecuzioni musicali dal vivo nelle modalità tipiche del piano-bar.
L’intrattenimento in corso in due locali, uno di Riccione e uno di Rimini, è risultato “abusivo”, in quanto prive del permesso SIAE.
La legge sul Dritto d’Autore, a tale riguardo, prevede che i soggetti che organizzano manifestazioni con diffusione pubblica di repertorio musicale tutelato devono preventivamente richiedere la relativa licenza agli aventi diritto e quindi corrispondere il compenso dovuto. In caso di omissione, oltre al normale pagamento dei diritti d’autore, si applicano le maggiorazioni e le sanzioni del caso.

Nel contrasto al lavoro nero, sono stati identificati tutti i lavoratori presenti nei locali controllati. I primi riscontri hanno permesso di accertare la posizione lavorativa irregolare di tre disc jockey per i quali è stata omessa la comunicazione preventiva prevista per i lavoratori autonomi occasionali nonché la presenza di quattro lavoratori “in nero” intenti a svolgere le mansioni di cameriere.
Per i datori di lavoro è scattata subito, ad opera dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini, la sospensione dell’attività imprenditoriale per aver impiegato manodopera irregolare in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori trovati sul posto di lavoro. Al termine dell’attività ispettiva, nei confronti dei datori di lavoro è stata contestata la cosiddetta “maxi-sanzione” che può arrivare sino ad un massimo di 10 mila 800 euro per ogni lavoratore in “nero” per un importo complessivo, quindi di 43.200 euro, nonché l’omessa comunicazione obbligatoria prevista per i lavoratori autonomi occasionali che può arrivare fino ad un massimo di 2.500 euro per ogni lavoratore per un importo complessivo di 7.500 euro.