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mercoledì i funerali

Si è spento Ugo De Donato, l'anima della Publiphono

In foto: Publiphono
Publiphono
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 22 ago 2022 11:58 ~ ultimo agg. 23 ago 09:53
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Se ne é andato ad agosto, quando la sua Publiphono è ancora in piena attività sulle spiagge. Si è spento Ugo De Donato, figlio di Renato, l’ideatore della Publiphono e per tanti anni anima del servizio entrato nell’immaginario collettivo di generazioni di turisti, italiani e stranieri. Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Alla notizia del decesso, la Publiphono ha aggiornato l’immagine della propria pagina Facebook con una striscia nera in segno di lutto. I funerali di Ugo De Donato si terranno mercoledì 24 agosto, alle ore 10, presso la Chiesa del Cimitero di Rimini.

Ugo De Donato

Il ricordo del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.

Era nato lo stesso anno in cui al padre Renato venne in mente l’idea della vita. Quell’idea semplice ma straordinaria a cui Ugo De Donato, il figlio, ha dedicato tempo, lavoro, passione, genialità per l’intera esistenza e sino all’ultimo giorno.

Si chiamava e si chiama Publiphono Rimini, la voce della vacanza e dell’estate di ogni italiano, di ogni persona che si è trovata almeno per un giorno a camminare a riva o a riposare sotto l’ombrellone. La famiglia De Donato ha inventato l’informazione di comunità, attraverso quegli altoparlanti inizialmente sparsi per la città di Rimini (con il giovane Sergio Zavoli tra gli originari protagonisti) e quindi dagli anni Cinquanta trasferitasi in spiaggia con la leggendaria dicitura Publiphono Rimini. Lungo i 15 chilometri di costa, nel ‘melting pot’ dei rumori tra onde del mare e il vociare di bimbi e adulti, ecco da 70 anni la musica delle hit estive, da Nico Fidenco a Fedez, inframezzata dai mitici annunci in più lingue (‘si è perso un bambino… porta un costume azzurro…’) alle pubblicità dei locali della Riviera declamate con tono caldo e pastoso da ‘the voice’ Marco Magalotti (‘il dancing Las Vegas…in fondo a destra…’). Ugo De Donato ha condotto la colonna sonora della nostra estate dal 1971, immediatamente dopo la scomparsa del padre Renato. In qualche intervista si era lasciato scappare che il sogno di famiglia era ‘mettere un altoparlante sulla testa di ogni riminese’ e che Publiphono altro non era che un grande e democratico ‘servizio pubblico’. Aneddoti e numeri si rincorrono in una storia esaltante di un pezzo di Italia creativa e che funziona. Dai quasi 140 mila bambini ritrovati dopo essersi persi in spiaggia, al giorno tragico della strage di Bologna, 2 agosto 1980, quando grazie al Publiphono si riuscì a veicolare all’Italia in vacanza il messaggio della necessità di sangue da parte di AVIS per curare i feriti della stazione ferroviaria.

Oggi, con la scomparsa di Ugo De Donato, se ne va un pezzo di storia di Rimini, della nostra Riviera, del costume italiano, quella che dal boom economico conduce alla realtà contemporanea. Ugo ha combattuto per molti anni con una malattia che però non lo ha mai piegato e non lo ha piegato nel suo grande amore per la Publiphono e per la città di Rimini. Ci vogliamo stringere tutti intorno alla sua famiglia in questo giorno di dolore. Siamo grati a Ugo e alla famiglia De Donato per quell’invenzione che fa parte ormai della nostra unica offerta turistica. Un’invenzione che continuerà a essere la colonna sonora dell’estate di Rimini e della Romagna.

Ricorda Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Era sempre piacevole ricevere le telefonate di Ugo De Donato. Chiamava periodicamente, mai per chiedere ma solo per dare consigli al fine di contribuire a rendere più bella la nostra Rimini. Si poneva sempre con garbo e gentilezza ed era ogni volta un piacere ascoltare dalla sua viva voce consigli e racconti della nostra città, che visse da protagonista, da uomo colto, gentile e soprattutto umano quale Ugo era».

Ugo De Donato ha accompagnato le nostre giornate al mare a partire dal 1971 dando il suo importante contributo per quello che è ancora un servizio insostituibile per il nostro settore turistico: la Publiphono Rimini. In questi 76 anni il suono degli altoparlanti diffusi sulle spiagge della nostra costa ha portato musica e spensieratezza come colonna sonora delle vacanze estive ed è sempre stato fondamentale per ritrovare bambini e persone che erroneamente si erano persi tra gli ombrelloni colorati e le insegne dei numerosi bagni”.

Il messaggio di Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Operatori di Spiaggia di Rimini:

“Ciao Ugo. Sei stato, insieme alla tua famiglia, un pezzo importante dell’ accoglienza turistica romagnola. L’amore e la passione per la vita e per il tuo lavoro ti hanno contraddistinto come uno dei personaggi che hanno lasciato il segno nella nostra riviera. Eri un sognatore felliniano della comunicazione e della musica, sempre pieno di progetti e di visioni con cui coinvolgevi tutti.

Quando la malattia ti ha immobilizzato a letto, con il telefono contagiavi tutti noi con le tue idee – memorabili le tue telefonate fiume, a tutte le ore del giorno. L’innocenza con cui vivevi le tue passioni ti dava la forza di rendere partecipe chiunque, sempre con stile e dignità. Qualche volta, questo ha purtroppo dato adito a qualcuno di approfittarne, ma tu eri un signore con saldi principi e passavi oltre.

La tua forza, l’amore per tua moglie e la solida fede ti hanno aiutato nei momenti più bui. Ricordo con piacere le lunghe chiacchierate sulla vita, su Dio e sul significato profondo del nostro esistere. Non sempre eravamo concordi su tutti gli argomenti ma la passione per il nostro territorio, la nostra città e il nostro lavoro ci hanno sempre riunito.

Penso che dal cielo continuerai a lottare per noi e mi immagino già i tuoi lunghi colloqui con il Signore per convincerlo ad aiutare la nostra Rimini. Mi mancherai, così come a tanti altri. La tua vita non è passata inosservata ma sei stato la quercia del turismo romagnolo, la tua tenacia ci ha rimandato all’Amore dell’Infinito. Grazie Ugo”.