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Quale sanità? La UIL di Rimini lancia un appello ai consigli comunali

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 27 giu 2022 14:05
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La UIL di Rimini, insieme categorie della UIL FPL e della UIL PENSIONATI, ha inviato a tutti i Consigli comunali del riminese un ordine del giorno sul tema della sanità, in serie difficoltà dopo due anni di pandemia.
Il sindacato ricorda come “le maggiori spese per l’emergenza Covid nel 2021 siano state eccezionalmente coperte con soldi propri dalla regione Emilia Romagna, circa 400 milioni, e solo in parte dal Governo. Per il 2022 in assenza di ulteriori coperture rischiamo il blocco delle assunzioni; alla luce di quanto sopra i proclami dell’Assessore Donini sulle liste di attesa sono pura fantasia.
La Uil parla di “un sensibile aumento dei tempi di attesa per l’accesso a visite mediche, esami diagnostici e interventi chirurgici programmati” ma anche di “un crescente malessere da parte di lavoratrici e lavoratori che dopo due anni in prima linea nella pandemia hanno bisogno di risposte certe e concrete in ordine al loro futuro lavorativo e salariale messo in dubbio dal Decreto Calabria e dall’inerzia della Regione, nonché dalle gravi inadempienze del Governo.”
Il sindacato si chiede se queste situazioni finiranno per mettere in discussione il modello di sanità pubblica nella nostra regione, aprendo ai privati?
L’odg – spiega la Uil – è all’interno di un quadro vertenziale per sollecitare Regione e Governo a sostenere politiche di investimento sul servizio sanitario per attuare in modo concreto il PNNR avendo tra i primi obiettivi lo sviluppo della Medicina del Territorio, attuando corposi piani di assunzione dei Professionisti che in questi ultimi tempi hanno abbandonato il servizio. Ci aspettiamo una convinta adesione da parte di tutte le istituzioni locali, che per loro natura sono quelle più vicine ai bisogni dei cittadini, chiediamo agli amministratori la tutela della nostra sanità e che, insieme alla UIL, difendano il servizio sanitario riminese destinandogli la giusta e necessaria quantità di risorse” conclude la Uil.