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Personale allo stremo

Liste d'attesa. Uil: si deve investire sul personale, vertenza sulla sanità

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 12 giu 2022 10:55
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Per dare risposte celeri ai cittadini e recuperare le liste di attesa per visite, prestazioni diagnostiche e interventi chirurgici serve investire sul personale della sanità. A dirlo è la Uil FPL secondo cui “la Regione non sembra avere compreso che il vero valore aggiunto della nostra sanità è rappresentato proprio dal personale, che attualmente a mala pena è in grado di fare fronte alle prestazioni ordinarie“. “La pandemia – spiega il segretario regionale Paolo Palmarini avrebbe dovuto insegnare che è sulle persone che bisogna investire, ma al momento la Regione sembra essere sorda all’appello che arriva direttamente da medici, infermieri e tutti gli altri professionisti impegnati nelle strutture pubbliche. Va aperta una vera e propria vertenza sulla sanità che dia dignità e risposte alle lavoratrici e ai lavoratori e delinei una prospettiva certa per la sanità pubblica e i servizi ai cittadini”.

La nota di Paolo Palmarini, Segretario Generale UIL FPL Emilia Romagna e Bologna

Le necessità di dare risposte celeri ai cittadini e di recuperare le inaccettabili liste di attesa per visite, prestazioni diagnostiche e interventi chirurgici sono sotto gli occhi di tutti, ma al momento la Regione sembra non avere compreso che il vero valore aggiunto della nostra sanità è rappresentato dal personale.
Abbiamo firmato negli ultimi mesi diversi accordi su assunzioni, adeguamento dei fondi contrattuali per evitare la beffa di un abbassamento dello stipendio degli “eroi” della sanità, garanzia del turn over rispetto agli organici del 2021, proroga di tutti i contratti per coloro che hanno maturato o matureranno i requisiti per la stabilizzazione e dei contratti attivati su posti vacanti; impegni che ad oggi non sono stati del tutto onorati e senza i quali ogni annuncio è destinato a diventare lettera morta.
Il 29 aprile abbiamo sottoscritto un’altra importante intesa per dare risposta a situazioni di criticità a partire dalla difficoltà di reperire professionisti nei pronto soccorso e solo qualche settimana dopo assistiamo ad avvisi per la fornitura di prestazioni mediche a favore di soggetti privati per prestazioni di ostetricia, ginecologia e pronto soccorso.
Adesso leggiamo l’ambizioso piano per il recupero delle liste di attesa quando il personale a mala pena è in grado di fare fronte alle prestazioni ordinarie.
Diciamo quindi chiaramente: non possiamo condividere percorsi tesi ad investire risorse senza alcuna prospettiva e senza assunzioni e valorizzazione del lavoro di chi da oltre due anni è in trincea il piano di recupero delle liste di attesa è una utopia.
Aggiungiamo, se il potenziamento della medicina territoriale e di prossimità, Case di comunità, rafforzamento della assistenza domiciliare, maggiore integrazione con le attività legate a bisogni sociali e rinnovata attenzione all’area della psicologia, basti pensare agli aumenti delle situazioni di disagio dovute alla pandemia che hanno colpito in particolare gli adolescenti e gli anziani non sono slogan è bene sapere che senza assunzioni tutto ciò resterà lettera morta.
Se infatti da una parte il PNRR stanzia risorse per ammodernamenti, costruzione di nuove strutture e tecnologie, senza assunzioni il rischio è quello di creare scatole vuote.
La Pandemia avrebbe dovuto insegnare che è sulle persone che invece bisogna investire, attraverso una maggiore valorizzazione delle risorse umane che possono anche favorire modelli organizzativi innovativi capaci di assicurare un migliore rendimento degli investimenti e della qualità, ma al momento la Regione sembra essere sorda all’appello che arriva direttamente da medici, infermieri e tutti gli altri professionisti impegnati nelle nostre strutture pubbliche.
Infine pur nella autonomia gestionale delle singole Aziende Sanitarie, la Regione deve riappropriarsi di un maggior ruolo di programmazione ed indirizzo che riporti l’Emilia Romagna ad essere punto di riferimento nazionale come lo è stato in passato, con idee innovative che oggi mancano.
Va aperta quindi, nella nostra Regione, una vera e propria vertenza sulla sanità che dia dignità e risposte alle lavoratrici e ai lavoratori e delinei una prospettiva certa per la sanità pubblica e i servizi ai cittadini, non è più tempo per risposte parziali.
Questi saranno alcuni argomenti che verranno trattati al prossimo Congresso Regionale della UIL FPL che si terrà a Bologna il prossimo 14 giugno al quale è stato invitato l’Assessore alla Salute