I testimoni della cruenta rissa in spiaggia: "Aveva la bocca sporca di sangue e sorrideva"
In attesa della convalida dell’arresto, prevista per giovedì o al massimo venerdì, restano in carcere due dei quattro partecipanti alla cruenta rissa avvenuta in spiaggia, nella notte tra martedì e mercoledì, all’altezza del Bagno 70 di Rimini (vedi notizia). Si tratta del nigeriano che ha staccato a morsi e poi, secondo quanto riferito dalla vittima, ingoiato la prima falange dell’anulare della mano destra, e del 26enne albanese fermato dalle due guardie giurate della Vigiliar, di pattuglia sul lungomare, intervenute per sedare la zuffa.
Sono state proprio loro a raccontare di aver visto il nigeriano “con la faccia ancora sporca di sangue e un ghigno sul volto”, come se si stesse compiacendo del gesto commesso. Il ferito, anche lui 26enne di nazionalità albanese, è sotto choc. E’ stato dimesso ieri dal pronto soccorso dell’Infermi di Rimini con una prognosi di 20 giorni. La polizia, intervenuta su segnalazione dei vigilantes, lo ha denunciato per rissa aggravata in concorso. All’appello manca ancora il quarto partecipante alla rissa, il secondo nigeriano dileguatosi al momento dell’arrivo delle guardie giurate.
I due albanesi (uno dei quali assistito dall’avvocato Paola Zavatta) avrebbero raccontato di aver trascorso la serata in spiaggia insieme ai due nigeriani e due ragazze dell’Est. L’alcol ingerito avrebbe scaldato gli animi dei ragazzi, che si sarebbero contesi le due giovani, poi fuggite non appena è iniziata la rissa. Una versione ancora al vaglio dei poliziotti della questura.