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in casa il figlio di 6 mesi

Ancora un femminicidio a Rimini: uccide la compagna a colpi di mattarello

In foto: Il cadavere mentre viene portato fuori dall'abitazione (foto Migliorini)
Il cadavere mentre viene portato fuori dall'abitazione (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 25 giu 2022 10:38 ~ ultimo agg. 26 giu 15:32
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Ancora un femminicidio a Rimini, il terzo dall’inizio dell’anno. Il delitto si è consumato questa mattina in via Rastelli, in zona Lagomaggio, dove un 47enne riminese, Simone Benedetto Vultaggio, ha ucciso la compagna di 32 anni, Cristina Peroni, originaria di Roma, a colpi di mattarello, ma ha usato anche un coltello per colpirla alla gola. I vicini di casa, ma anche altri residenti della via, raccontano di avere sentito questa mattina, poco dopo le nove, il bimbo di sei mesi della coppia piangere, poi delle forti grida provenire dall’appartamento al primo piano. “Basta, basta, lasciami”, sono state le ultime parole pronunciate dalla vittima.

La coppia non era nuova a litigi, anche piuttosto accesi, ma che questa mattina stesse succedendo qualcosa di più grave è stato subito chiaro a chi ha udito le urla disperate della donna, tanto che in diversi sono scesi in strada. Dopo alcuni minuti, mentre era già stato dato l’allarme alla polizia, il 47enne ha aperto la porta ed è uscito sul pianerottolo esterno con i vestiti imbrattati di sangue, tra l’incredulità e lo sgomento dei vicini che si erano portati davanti all’abitazione. “Uno spettacolo agghiacciante”, l’ha definito una testimone.

All’arrivo delle Volanti della polizia di Stato, l’uomo era dentro casa, seduto nella sala da pranzo, mentre la compagna si trovava riversa sul pavimento della camera in una pozza di sangue. Secondo la prima ispezione cadaverica, il 47enne ha più volte colpito la mamma di suo figlio alla testa con un mattarello e alla gola con un coltello, per poi avvolgerla in un lenzuolo. Quando i poliziotti sono entrati nell’appartamento ha unito i polsi e si è fatto ammanettare. “Così adesso la madre smetterà di parlargli male di me”, sarebbero state le sue uniche parole riferendosi alla compagna appena uccisa e al loro bambino, rimasto per fortuna illeso. L’assassino ora si trova in questura in stato di fermo. Sul luogo del delitto, oltre alla Scientifica, al medico legale e agli investigatori della Mobile, presente anche il magistrato di turno Luca Bertuzzi.

Stando ai racconti di alcuni vicini, la coppia stava insieme da circa un anno e mezzo ma le prime tensione sarebbero emerse ancor prima della nascita del loro bambino e poi proseguite anche dopo, tanto che la donna era rientrata a Rimini con il piccolo da una settimana, dopo aver lasciato il compagno circa due mesi e mezzo fa per recarsi nella sua città d’origine insieme al neonato. Questa mattina la discussione tra i due sarebbe scaturita da pregressi dissidi relativi alla gestione del figlio, che il padre per l’appunto non vedeva da un paio di mesi. “Se non torna con il bambino ho paura di commettere qualcosa di brutto”, aveva confidato l’uomo a una vicina, che però non aveva dato peso a quella frase. La questura di Rimini intanto ha fatto sapere che non risultano segnalazioni o denunce di alcun tipo, né interventi per litigi o maltrattamenti all’interno dell’abitazione. 

Vultaggio, che ora si trova in carcere, non ha voluto rispondere alla del magistrato. E’ apparso molto scosso e confuso. Nei prossimi giorni, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Alessandro Buzzoni, comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.