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ITTS Belluzzi - Da Vinci

"Mancano i professori", genitori stanchi e avviliti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 9 mag 2022 09:39 ~ ultimo agg. 17:53
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Scoramento: Lo stato d’animo di chi si sente scoraggiato, avvilito, abbattuto, privo di fiducia. Così si sentono molti genitori dell’ITTS “Belluzzi – Da Vinci” di Rimini quando ogni giorno appare sul sito istituzionale l’ennesima circolare che stabilisce ingressi posticipati e uscite anticipate a causa dell’assenza di professori che non possono essere sostituiti.

Parliamo di un istituto dal quale escono ragazzi in gamba che hanno studiato chimica, fisica, informatica e meccanica. Purtroppo gli ultimi tre anni scolastici hanno costretto gli alunni prima in DAD, poi in parziale presenza stabilita da rigide percentuali e quarantene e infine, quest’anno,  si è aggiunta la mancanza di docenti necessari a sostituire colleghi malati, non vaccinati o assenti per altri motivi.

Le circolari hanno iniziato ad arrivare verso dicembre scorso e si pensava si trattasse di una disposizione limitata nel tempo. E invece le circolari continuano ad arrivare ancora oggi riducendo le ore di un po’ tutte le materie, sia quelle di indirizzo che le classiche italiano, inglese o matematica.

Il 12 aprile scorso i genitori hanno deciso di scrivere una lettera alla dirigente scolastica segnalando la propria preoccupazione e chiedendo soluzioni perché i ragazzi, soprattutto quelli di quinta, sono molto penalizzati visto che continuano a perdere ore di lezione preziose.

La dirigente ha replicato in forma scritta e ha anche invitato i rappresentanti di classe a un incontro per poter discutere del problema.

Si sono presentati in più di 50, i genitori, e si aspettavano una dirigente combattiva, impegnata nel difendere i diritti dei nostri ragazzi. E invece hanno trovato una persona che a tante domande e suggerimenti ha fatto trasparire rassegnazione riguardo la situazione per la quale ha dichiarato di aver fatto il possibile: la conclusione è che non esistono soluzioni. Erano presenti anche tanti professori che hanno ripetuto più volte quanto tengono ai ragazzi e quanto si sentano frustrati e impotenti.

“Scoramento, frustrazione, impotenza, rassegnazione. Che brutte parole, soprattutto se associate alla nostra scuola – dicono le rappresentanti di classe e istituto – Un papà ha domandato: cosa possiamo fare noi come genitori? Dobbiamo andare a Roma a protestare? Perché noi vogliamo bene ai nostri ragazzi e alla scuola!

Ci siamo sentiti rispondere che la scuola ha le mani legate. Che non si può che piangere e finirla lì. Siamo stati avvisati che è già arrivata comunicazione dagli uffici scolastici che il prossimo anno le risorse saranno ulteriormente ridotte soprattutto per il sostegno. Quest’anno è andata così e il prossimo anno potrebbe andare anche peggio.

Questa è la nostra scuola. La scuola in cui i nostri ragazzi crescono e diventano grandi.

Di chi è la colpa di questa situazione? Probabilmente bisognerebbe distribuirla a tutti gli attori, (MIUR e meccanismo per le sostituzioni compresi), ma soprattutto bisognerebbe sollecitare chi ha potere di farlo a trovare una soluzione”.

Questo anno scolastico, 2021/22 è iniziato con la dichiarazione del ministro Bianchi:

Partiremo il 13 settembre avendo tutti i docenti al loro posto rispetto alle 112 mila cattedre vuote e vacanti: avremo 58.735 mila posizioni a ruolo già assegnate, di cui 14.194 sul sostegno e altri 113.544 mila incarichi annuali sono stati assegnati.”  Fonte: RaiNews

Una bella dichiarazione che probabilmente è rimasta solo sulla carta perché nella scuola a inizio anno scolastico di professori ne mancavano un bel po’. Sono mancati all’inizio e sono continuati a mancare per tutto l’anno scolastico. Probabilmente ci sono scuole in cui i professori delle classi di concorso richieste sono più numerosi, ma c’è anche chi, come noi, sta arrancando per arrivare a fine anno scolastico con professori di materie di indirizzo che sono mancati per settimane o mesi interi e di sostituti se ne son visti alcuni per brevi periodi.

I ragazzi entrano alla seconda ora, escono alla quarta e nei casi in cui viene nominato un sostituto perché le ore della materia sono centrali, si permette ai ragazzi di usare lo smartphone, (Brawl Stars, Instagram, WhatsApp), in modo che non facciano troppo chiasso o si alzino dalle loro postazioni distanziate. Le classi sono numerosissime, troppo, e le aule non sono in grado di ospitare più di 30 alunni per cui non si possono neppure fare entrare i ragazzi alla prima ora e distribuirli in altre sezioni.

Possibile che questa sia la realtà dei fatti e che non possa essere migliorata? Possibile che si debba accettare che i nostri ragazzi termineranno l’anno, e forse inizieranno il prossimo nelle medesime condizioni, restando in debito di decine di ore di materie importanti? Materie che loro stessi hanno scelto nel momento in cui hanno deciso di iscriversi all’istituto tecnico tecnologico.

“Cosa dobbiamo fare noi genitori? – si chiede infine un gruppo di genitori – Dobbiamo metterci a organizzare mercatini di torte e oggetti realizzati dalle mamme e dai papà per raccogliere fondi come si faceva alle elementari? Dateci delle risposte”

Claudia Protti