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Rimini, obiettivo Capitale della Cultura nel 2026. Con una nuova squadra

In foto: il sindaco con la squadra della cultura al completo
il sindaco con la squadra della cultura al completo
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 28 apr 2022 19:33 ~ ultimo agg. 29 apr 10:53
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Presentato questa mattina a Palazzo Garampi il nuovo team per la gestione, il coordinamento e la valorizzazione dei luoghi della cultura a Rimini. Nadia Bizzocchi e Giovanni Sassu, direttori rispettivamente della Biblioteca Gambalunga e dei Musei Comunali di Rimini, hanno completato la squadra che sarà chiamata a mettere in campo nuove idee in quello che il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, definisce “il secondo tempo della rinascita culturale riminese”. Un percorso che già nel 2023 porterà alcune novità, come il ritorno della Biennale del Disegno che sarà parte di un discorso più ampio, accompagnato da diverse iniziative e momenti di riflessione artistica e culturali. Ci sono poi alcuni anniversari particolari che cadranno nel 2023: come i 50 anni dall’uscita di Amarcord e i 150 dalla realizzazione del Kursaal. “E perché no – aggiunge il sindaco di Rimini – anche i 40 anni dall’apertura dello storico locale Bandiera Gialla”. Obiettivo futuro, non troppo lontano, la candidatura di Rimini a Capitale della Cultura nel 2025 o 2026.

Dal 1° aprile scorso Nadia Bizzocchi è la nuova direttrice della Biblioteca Gambalunga. È entrata in Gambalunga nel 1988 è si è a lungo occupata dello studio e della valorizzazione e fruizione delle collezioni della biblioteca, accompagnando la trasformazione digitale dei servizi bibliotecari. “L’obiettivo è quello di valorizzare le energie che ci sono nella nostra in città, l’amore per la nostra biblioteca e la consapevolezza diffusa del valore della lettura – sottolinea Nadia Bizzocchi – L’intenzione è quella di far vivere la Gambalunga sempre più come luogo dove fare incontri stimolanti, dove far rigenerare le idee, come luogo della città e dei suoi cittadini. Una linea di azione può essere il patto per la lettura, strumento che coinvolge librerie, associazioni, editori, scuole. mappatura delle biblioteche di quartiere. Si proseguirà poi con la valorizzazione delle collezioni storiche, con la digitalizzazione. Inoltre c’è la volontà di mappare e costruire i rapporti con le biblioteche di quartiere”.

Storico dell’arte e uomo di museo, Giovanni Sassu dal 4 aprile è il nuovo direttore dei Musei di Rimini. Arriva da Ferrara, dove è stato responsabile dei Musei di Arte Antica e direttore del Museo della Cattedrale di Ferrara. “Non esiste un museo civico senza il territorio. – spiega Sassu – Non esiste un museo civico senza il territorio. Non a caso, le opere che un museo custodisce quasi sempre provengono dal territorio in cui questo si trova o da una terra limitrofa. La missione principale, a mio avviso, consiste proprio nell’alimentare il legame tra i Musei e il tessuto nel quale sono immersi, raccontando le opere e stimolando all’interno della comunità un senso di appartenenza verso i musei civici. C’è una consapevolezza particolare della forza e delle potenzialità della cultura museale. Quello che vorremmo fare noi oggi, con Musei di Rimini, è rafforzare appunto questa identità, questa conoscenza”.

Silvia Moni, dirigente settore del settore sistemi culturali di città, traccia l’obiettivo per il Teatro Galli, che lo porterà a diventare il “settimo teatro di tradizione della Regione – sottolinea – Un lavoro che prosegue dal 2020 e che grazie alle collaborazioni avviate ci consente di accedere già oggi al finanziamento del Fus e della Regione. Ricordo che il Teatro Galli è stato il teatro capofila di una coproduzione operistica, l’Aroldo, un vero banco di prova brillantemente superata”.

Laura Fontana, responsabile della direzione dei Teatri, dal 1994 a oggi si è sempre occupata di politiche culturali e teatrali, del coordinamento del personale dei teatri e della Stagione di Prosa e di Danza di Rimini. “Anche nel periodo di Covid, i nostri teatri non hanno mai sospeso la loro attività di produzione e allestimento di spettacoli, di registrazioni, di prove e residenze artistiche, continuando a funzionare come luoghi per la creatività e di produzione di eventi culturali.  Vogliamo valorizzare la dimensione partecipativa. Il riscontro della stagione di prosa e danza appena conclusa ha confermato l’affetto del pubblico, capace di apprezzare anche le proposte più sperimentali”.

Marco Leonetti, è al servizio dal 1997 della Cineteca comunale e oggi è responsabile del Fellini Museum, progetto che sintetizza le politiche culturali della città, in tre aspetti. “Ripensare i luoghi, come piazza Malatesta, il Castel Sismondo, il Palazzo del Fulgor; la memoria nel futuro: il 2023 sarà un anno pieno di ricorrenze, a partire dai 50 anni di Amarcord, l’occasione per riflettere sul nostro passato affinché possa esserci utile per progettare il futuro.  Infine interconnessione e dialogo: vogliamo rafforzare i rapporti con attori come Visit Rimini, con gli operatori del turismo, per portare Fm fuori dal suo perimetro e rafforzare la promozione”.