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nuovi guai per un 58enne

Noto commerciante riminese a processo per spaccio

In foto: Un barattolino di marijuana sequestrato all'epoca dai carabinieri
Un barattolino di marijuana sequestrato all'epoca dai carabinieri
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 28 apr 2022 15:46 ~ ultimo agg. 29 apr 13:30
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Nuovi guai per il noto commerciante riminese Oscar Maggioli, rinviato a giudizio con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti anche nei confronti di minorenni. Il 58enne, residente nella Perla Verde, fu arrestato il 17 dicembre del 2019 dai carabinieri della Compagnia di Riccione, che riscontrarono un’attività di spaccio all’interno del canapa shop “Le Erbe di Grace”, situato in viale D’Annunzio, di cui Maggioli era il titolare.

I militari, che durante i loro appostamenti avevano notato uno strano via vai dal negozio da parte di giovani, la maggior parte conosciuti come assuntori, fecero irruzione all’interno del canapa shop perquisendolo da cima a fondo. Dal retrobottega spuntarono 610 grammi di marijuana, già preconfezionata in dosi pronte per la cessione, occultata all’interno di alcuni barattoli. Oltre allo stupefacente fu sequestrato anche il materiale per il suo confezionamento. Maggioli, fino a quel momento incensurato, fu rimesso in libertà il giorno seguente. Difeso dall’avvocato Stefano Caroli, fu condannato in abbreviato a un anno e 8 mesi di reclusione. Sentenza poi appellate e tuttora in attesa di fissazione in Corte d’Appello.

L’attività d’indagine dei carabinieri di Riccione, però, era proseguita e, una volta conclusa, ha permesso agli investigatori di contestare al noto commerciante riminese, che per lungo tempo ha gestito un negozio di scarpe in piazza Tre Martiri a Rimini, altri episodi di spaccio, tutti di pochi grammi di marijuana, alcuni dei quali – secondo l’accusa – anche a minorenni. Da qui la relativa aggravante. Accuse che Maggioli ha sempre respinto con fermezza. Questa mattina il gip del tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, ha rinviato a giudizio il 58enne, che comparirà così davanti al Collegio (sempre assistito dall’avvocato Caroli) il prossimo 13 settembre per l’apertura del dibattimento.

Insieme a Maggioli finì nei guai anche una sua giovane collaboratrice, all’epoca dei fatti 19enne. La giovane riccionese, che quel 17 dicembre si trovava all’interno del negozio, secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, avrebbe dato una mano al commerciante pur non essendo contrattualizzata. Questa mattina, assistita dall’avvocato Leanne Arceci, è comparsa davanti al gip ed è stata condannata in abbreviato a 6 medi di reclusione, pena sospesa. Alla riccionese, oggi 22enne, veniva contestato lo spaccio, poi riqualificato dal giudice in semplice detenzione. Il pm, invece, ne aveva chiesto l’assoluzione.