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si valuta ipotesi ricorso

L'opposizione dopo uscita dall'aula. "Consiglio piegato a esigenze maggioranza"

In foto: la conferenza stampa di oggi (@newsrimini)
la conferenza stampa di oggi (@newsrimini)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 9 apr 2022 14:20 ~ ultimo agg. 10 apr 10:41
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Tecnicamente, si stanno valutando se possono esserci gli elementi per un ricorso al Tar. Sono diversi gli aspetti contestati dalla minoranza sulla delibera che proroga lo strumento della videoconferenza con i consiglieri collegati da remoto in caso di necessità (vedi notizia): dal mancato passaggio in commissione e capigruppo, come invece avvenuto in altre città come Bologna, a un provvedimento che, a emergenza finita, si reputa forzato e che con la piattaforma in uso dal Consiglio Comunale non sarebbe in grado di garantire collegialità, simultaneità e l’effettiva partecipazione dei consiglieri ai lavori.

Dal punto di vista politico, per l’opposizione è una condanna dell’atteggiamento della maggioranza e della presidente Giulia Corazzi verso lo stesso Consiglio Comunale. Questa mattina i gruppi Gloria Lisi per Rimini, Lega e Fratelli d’Italia in una conferenza stampa hanno spiegato le motivazioni della loro uscita dall’aula nella seduta di giovedì dopo “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, dicono. Un’uscita sofferta, spiegano capigruppo e consiglieri, ma necessaria per dare un segnale dopo una lunga serie di “garbate irriverenze”, come le ha ironicamente definite il capogruppo della Lega De Sio: mozioni e ordini del giorno che non vengono calendarizzati e sui cui tempi non si ottengono risposte, interrogazioni con tempi lunghi per le risposte scritte, maggioranza che fa mancare il numero in aula per far terminare le sedute e non discutere i temi proposti dell’opposizione.

“Viene ridimensionato il ruolo del Consiglio Comunale piegato alle esigenze della maggioranza”, attacca Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia: continuare sulla strada delle videoconferenze, spiega, è anche un ostacolo alla partecipazione per cittadini che oggi faticano a sapere cosa succede in aula.

A fronte invece di un comportamento responsabile tenuto in diverse occasioni, spiega la minoranza: dall’ordine del giorno sulla pace in Ucraina per il quale si è collaborato nonostante le approssimazioni del testo, alla stessa possibilità di far cominciare la seduta di giovedì scorso: in apertura infatti la sola maggioranza infatti non avrebbe potuto garantire il numero legale. E sulla stessa modifica del regolamento non si erano posti veti preventivi ma era stato chiesto un rinvio per avere la possibilità di un confronto.

Un clima per il quale si attribuiscono grosse responsabilità alla presidente Corazzi, eletta come garante da tutto il Consiglio ma che in questo momento è accusata di non permettere ai consiglieri di opposizione di poter rappresentare i cittadini che l’hanno eletta. “Nel mandato precedente quando un assessore tardava nelle risposte scritte, veniva richiamato dalla presidenza”, ricorda Gloria Lisi. E se non era presente l’assessore di competenza a rispondere un’interrogazione, rispondeva comunque un collega che poi rimandava alla risposta scritta, spiega l’ex vicesindaco lamentando come in un recente episodio sia stata la presidente del Consiglio, e non gli assessori, a decidere come procedere. Assente per motivi personali, sia giovedì scorso che alla conferenza stampa di oggi, il consigliere del 3V Matteo Angelini che condivide comunque le posizioni dei colleghi di minoranza.

L’intervento congiunto dei consiglieri di minoranza:

La misura è colma

Tutta l’opposizione è unita nel denunciare una grave violazione delle regole – scritte e non – che “reggono” da sempre la politica a tutti i livelli.

Ci riferiamo alla recente modifica del regolamento comunale – una sorta di Costituzione dell’organo democratico assembleare della città – imposta senza il doveroso passaggio nella relativa Commissione nè alla Capigruppo nè addirittura senza esser stata previamente discussa almeno informalmente tra le forze assembleari. Con verosimile violazione, dunque, delle disposizioni dello stesso regolamento comunale.

Checché se ne dica, gli altri importanti Comuni che hanno recepito tale modifica, lo hanno fatto seguendo il doveroso iter istituzionale.
E nella stessa rossa Bologna, stanti le importanti ricadute politiche della delibera, si è approvata con la previsione di una opportuna data di scadenza e l’impegno a riaggiornarsi.

Quanto accaduto giovedì peraltro – tra le mancate risposte alle interrogazioni, il limite all’esercizio di convocazione delle commissioni di garanzia presiedute dalla minoranza e le istruttorie spesso parziali delle delibere, è solo l’ennesima arrogante mancanza di rispetto nei confronti dei consiglieri di minoranza (e del 49% della città che continua a rappresentare).

Sul metodo dunque denunciamo il totale spregio avvenuto nei confronti del Consiglio e della storia politica che impone la condivisione di una modifica regolamentare che non può dunque avvenire a colpi di maggioranza

Quanto al merito, poi noi – contrariamente a quanto piace far credere a qualcuno – condividiamo l’opportunità che il Consiglio possa essere partecipato dal consigliere eventualmente positivo al covid, ma senza un allargamento eccessivo ed indiscriminato di tale diritto (si pensi al consigliere che preferisse non presenziare per mera comodità) e soprattutto senza che tale decisione sia lasciata alla mera discrezionalità della Presidenza.

Non potevamo legittimare col nostro voto tale sopruso, creando peraltro un grave precedente.

L’abbandono dell’aula era un atto doveroso. Triste, ma doveroso

E la cosa forse più preoccupante è che la maggioranza ha solo pensato ad intestarsene voracemente la vittoria sui giornali, non rendendosi invece nemmeno conto che si tratta di una sconfitta per tutti.

Prendiamo atto della grave spaccatura che la maggioranza – con l’appoggio preoccupante della Presidenza e la certezza forse eccessivamente granitica degli uffici circa la legittimità della vicenda – ha voluto creare all’interno di un Consiglio comunale che sembrava potesse finalmente collaborare per il bene della città.

Ne prendiamo atto doverosamente. E doverosamente ne prenderemo le contromisure.

Tutti i Consiglieri di minoranza

Angelini Matteo

Brunori Stefano

Ceccarelli Enzo

De Sio Luca

Lisi Gloria

Marcello Nicola

Marchei Loreno

Pari Andrea

Renzi Gioenzo

Spina Carlo Rufo

Zilli Filippo

Zoccarato Matteo