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cobas e altre sigle

Martedì sciopero generale del pubblico impiego: possibili disagi

In foto: una manifestazione Cobas
una manifestazione Cobas
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 7 mar 2022 11:02 ~ ultimo agg. 17:14
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La confederazione COBAS insieme ad altre sigle ha indetto per l’8 marzo a livello nazionale uno sciopero generale legato a diverse tematiche che intrecciano lavoro e società. Lo sciopero, che interesserà  tutte le categorie pubbliche e private, è indetto dalle associazioni Sindacali COBAS, SLAI COBAS per il Sindacato di Classe, USB, USB Pubblico Impiego, USB Lavoro Privato, CUB, USI, COBAS Sanità Università e Ricerca, SGB, SI-COBAS e CUB Sanità.

Start Romagna informa che martedì non sarà garantito il normale servizio di trasporto pubblico locale e si scusa sin da ora per i possibili disagi.

Due le fasce orarie previste a garanzia della clientela, durante le quali i servizi (compreso il traghetto a Ravenna) saranno assicurati:

  • Nel bacino di Forlì-Cesena dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 13:00 alle 16:00;
  • Nel bacino di Ravenna dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 12:00 alle 15:00
  • Nel bacino di Rimini dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 13:00 alle 16:00

Fuori da queste fasce di garanzia la regolarità del servizio dipenderà dal grado di adesione allo sciopero. A precedente iniziativa di sciopero nazionale di 4 ore indetto da USB Lavoro Privato lo scorso 4 febbraio 2022 l’adesione era stata del 10% nel bacino di Ravenna, del 4,65 % nel bacino di Rimini e del 23,36% nel bacino di Forlì-Cesena.

Per qunato riguarda i servizi ferroviari, circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia in occasione dello sciopero del personale del Gruppo FS Italiane proclamato da alcune sigle sindacali autonome in adesione a uno sciopero generale, da mezzanotte alle 21 di martedì 8 marzo. Saranno inoltre garantiti i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Anche nel resto della giornata, Trenitalia e Trenitalia Tper si impegnano ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni. Informazioni su collegamenti e servizi anche attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self service e le agenzie di viaggio convenzionate.

L’Ausl Romagna informa che l’8 marzo saranno assicurati i servizi pubblici essenziali attraverso l’erogazione delle prestazioni indispensabili non dilazionabili nel rispetto della vigente normativa.

Hera ricorda che saranno garantite le prestazioni minime, assicurate per legge, e che al termine dello sciopero i servizi torneranno alla normale operatività. Oltre ai servizi di pronto intervento, attivi tutti i giorni 24 ore su 24, si ricorda che, per le principali pratiche commerciali, per i clienti saranno disponibili lo sportello Hera OnLine, all’indirizzo www.servizionline.gruppohera.it, il servizio telefonico di consulenza commerciale ai numeri verdi 800.999.500 (clienti famiglie) e 800.999.700 (clienti business), con chiamata gratuita sia da telefono fisso sia da cellulare, e l’app My Hera.

Lo sciopero potrà riguardare anche altri settori a partire dalla scuola.

Lo sciopero generale è indetto: “Contro lo sfruttamento dilagante in particolare del lavoro femminile (maggiori licenziamenti, part-time imposti, lavoro in appalto, precarietà in estensione, salario inferiore a quello medio, pensioni sempre più lontane e “leggere”); contro il tracimare dello stato sociale e della sanità in ambito privatistico; contro la divisione sessuale del lavoro in cui quello di riproduzione e di cura è funzionale all’organizzazione capitalistica della società; contro la crescente violenza verso le donne, connessa ai ruoli e alle discriminazioni di genere, che richiede la valorizzazione del punto di vista di genere; per una scuola pubblica che garantisca il diritto allo studio per le allieve/i e il lavoro stabile e un reddito soddisfacente per i lavoratori/trici in ambienti davvero sanificati e adeguati, con investimenti massicci per il miglioramento delle strutture, la diminuzione del numero di alunni pe classe, la libertà e inviolabilità delle persone e il rispetto delle differenze; per una sanità pubblica potenziata, fuori dai circuiti privatistici, con la medicina di prossimità finalmente efficace; per la stabilizzazione nella P.A. di tutte le lavoratrici e lavoratori con contratti precari e/o in appalto, per la parità di diritti e di salario in tutto il lavoro privato e la fine della precarizzazione; per servizi pubblici che evitino di scaricare sulle donne tutto il lavoro di cura e di assistenza; per l’uscita immediata dallo stato di emergenza” (da cobas.it)