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Consumi o scegli?

Pacha Mama: scegli da che parte stare

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 20 dic 2021 12:28 ~ ultimo agg. 11 gen 16:12
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Il gruppo di volontariato del Liceo scientifico EINSTEIN propone periodicamente attività di sensibilizzazione sul Commercio Equo e Solidale e temi ad esso collegato: giustizia sociale, tutela dei diritti umani e sostenibilità ambientale.

In occasione del Natale propone una riflessione sulla necessità di essere consumatori critici che con le proprie scelte possono fare la differenza, sapendo che i nostri acquisti hanno impatto diretto su piccoli gruppi di produttori nel Sud del Mondo.

La collaborazione fra il gruppo di volontariato del Liceo Einstein e le Associazioni del Territorio è fondamentale: Pacha Mama collabora da anni con questo progetto e coltiva relazioni con gli studenti anche finito il loro percorso di volontariato.

Siamo il mercato come dovrebbe essere, dove le persone vedono rispettati i loro diritti e dove il pianeta viene tutelato nella sua preziosa biodiversità.

Offriamo a chi ci sceglie l’opportunità di prendere un a posizione contro le ingiustizie e le indifferenze, di schierarsi dalla parte di chi difende risorse ambientali, umane ed economiche .

Domande a Elisa Angelini, responsabile progetti scuole Pacha Mama

Com’è nato il mercato equosolidale nel mondo? E come ha raggiunto la nostra città?

E’ nato oltre 30 anni fa come proposta per contrastare le iniquità’ del mercato tradizionale e soprattutto le forti disuguaglianze tra nord e sud del mondo. Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi multinazionali e dalle grandi catene di distribuzione organizzata. A Rimini un gruppo di persone si sono adoperate per sensibilizzare la cittadinanza su tematiche socio-politiche riguardanti il sud America e hanno organizzato banchetti di vendita del caffe’ Nicaragua: la prima traccia di commercio equo a Rimini. Nel 1997 viene aperta la prima bottega del mondo stabile.

Ovviamente gran parte della società consuma senza scegliere; o per la forte differenza di prezzi, ma soprattutto per la potenza di fuoco mediatica delle grandi catene commerciali, che facilmente hanno la meglio su realtà più piccole. Crede che le istituzioni statali debbano prendersi l’impegno di promuovere un mercato giusto ed equo, mettendo dei freni agli oppressori ed incentivando i cittadini a “scegliere”?

Le istituzioni possono essere di grande aiuto promuovendo stili di consumo sostenibili e premiando le aziende che si impegnano per la costruzione di un modello di economia più sostenibile. A livello europeo sono state diramate diverse risoluzioni che consentono agli stati di inserire criteri premianti nelle gare per appalti pubblici per le aziende che scelgono di distribuire prodotti del commercio pubblico (es. Gare appalto per mense scolastiche).

Perché scegliere mercato equo e solidale?

Perchè il commercio equo e solidale sostiene l’economia reale dei piccolo produttori marginalizzati, contribuendo così a ridurre le disuguaglianze e garantendo un aumento di benessere nei paesi coinvolti. I produttori producono rispettando le tradizioni locali, promuovendo la parità’ di genere e combattendo ogni forma di sfruttamento. Particolare attenzione viene rivolta anche verso l’ambiente: la maggior parte delle produzioni alimentari sono biologiche o a lotta integrata, mentre molte delle produzioni artigianali si basano sul riciclo e l’upcycling.

Domande a Prof. Don Giampaolo Rocchi

La nostra scuola ha una grande tradizione equosolidale, infatti è da ventun’anni che vive questa collaborazione. Com’è nata tale idea?

20 anni or sono il gruppo di volontariato Einstein muoveva i primi passi ma si trattava di appena 4 o 5 studenti che si trovavano a dar vita a qualche attività di sensibilizzazione. Al ritorno da un campo in Albania crebbe entusiasmo e coscienza dentro la scuola che non si poteva risolvere tutto con un viaggio ogni tanto o sulla emozione di momenti ed esperienze di volontariato vissuti d’estate, ma occorreva aprire gli occhi sulle cause della diseguaglianza e di ingiustizie che nascevano da forme di mercato iniquo che causava povertà specie nei paesi poveri avvicinati con esperienze estive. Secondo il motto di d. Milani: “Non si dia per carità ciò che spetta per giustizia”. La solidarietà senza la giustizia rimane una semplice beneficenza ma non rimuove le cause della povertà. Fu allora che in occasione del natale ci chiedemmo cosa si potesse fare per aprire gli occhi e stare svegli…a cominciare dalla piccola merenda che gli studenti ben gradiscono a metà mattinata. Ci siamo così collegati e rivolti sulle botteghe del M.E.S. (mercato equo solidale) presenti a Rimini creando alcuni momenti di sensibilizzazione durante i ricevimenti di 1° e 2° quadrimestre. Ultimamente, prima dell’avvento del signor covid il gruppo contava più di 40 adesioni tanto che dividemmo il gruppo in due: azione a scuola e azione nei vicoli riminesi.

Secondo lei, se oggi Gesù Cristo fosse tra noi, starebbe dalla parte del grande sistema capitalistico globalizzato, o si impegnerebbe a diffondere e promuovere il mercato equosolidale, promotore di giustizia sociale?

Facile sapere da che parte starebbe il buon Gesù venisse nel mondo oggi. Come 2000 anni fa ha deciso chiaramente di nascere non in un attico o una suite di una città ma in una grotta di pastori, i più poveri e nomadi di questo mondo, verrebbe da pensare alle immense file di migranti che spingono di entrare in Europa dipinti da fame e guerra, e come di fatto noi stiamo difendendo il nostro benessere economico respingendoli.

Non si tratta di giudicare negativamente demonizzando ogni forma di traffico o mercato ma si tratta di renderlo più equo e solidale cercando di condividere di più le risorse che sono in ogni parte del mondo. L’agenda 2030 che ci stiamo proponendo come obiettivi sostenibili di equità e rispetto delle persone e delle risorse del mondo, trova una sua prima radice nella enciclica Laudato sii di Papa Francesco, che di fatto ha anticipato questo movimento di rinnovamento nel prenderci cura della “casa comune” che ci è stata affidata e non lasciare indietro e non scartare nessuno.

Michele Ridolfi Filippo Greco