
Il progetto “D.E.S.I. – Educazione digitale e inclusione sociale per i minori palestinesi di Gaza” promosso da EducAid con il contributo della Regione Emilia Romagna e in partnership con Open Group di Bologna e il Gruppo Icaro Comunicazione chiude in bellezza arrivando tra i finalisti del concorso internazionale Global Junior Challenge in programma a Roma dal 15 al 17 dicembre prossimi che premia l’uso innovativo delle tecnologie per l’educazione del 21° secolo (https://www.mondodigitale.org/it/news/i-progetti-finalisti).
Il progetto D.E.S.I. è nato, infatti, proprio per rispondere ai bisogni educativi delle famiglie più fragili emersi durante la pandemia Covid-19 ed individuati dal Ministero dell’Educazione Palestinese nella Striscia di Gaza.
La sospensione delle attività didattiche e l’isolamento forzato rischiavano di aumentare la dispersione scolastica e di avere importanti ricadute sulla qualità dell’istruzione, sulla socialità e sulla salute psicofisica soprattutto dei minori provenienti da contesti disagiati o con difficoltà di apprendimento.
Per garantire la continuità dei servizi educativi e non abbandonare bambini e famiglie a loro stessi, EducAid ha proposto un progetto basato sull’e-learning che ha, da una parte, formato funzionari del Ministero dell’Educazione e insegnanti, e dall’altra supportato minori e famiglie attraverso attività mirate e fornitura di dispositivi tecnologici.
Nel contempo, per contenere i rischi di contagio, è stata organizzata una campagna informativa di sensibilizzazione sulle norme igienico-sanitarie da seguire e alle 14 scuole coinvolte nel progetto sono stati forniti kit medico-sanitari per la disinfezione e la sanificazione di personale, alunni ed ambienti.
L’imprevista e devastante operazione militare israeliana del maggio scorso ha imposto una rimodulazione delle azioni inizialmente pianificate, consentendo di intervenire anche per la ricostruzione e la riabilitazione degli edifici scolastici danneggiati dai bombardamenti.
Nel corso dell’estate oltre 4.000 bambini, fortemente provati da mesi drammatici, hanno avuto l’opportunità di partecipare ad una summer school che li ha coinvolti in attività ludico-educative e gite, concedendo loro giornate di gioco e aggregazione come dimostra il video che abbiamo il piacere di condividere.