Stop a proroghe su concessioni. Il Coordinamento Mare Libero diffida i comuni costieri

Alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in tema di concessioni balneari, il CO.NA.MA.L, Coordinamento Nazionale Mare Libero, ha provveduto ad inviare una missiva tramite Pec ai comuni di: Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Capaccio Paestum, Bellaria-Igea Marina, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, Rimini, Massa Carrara, Montignoso, Viareggio, Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta e per conoscenza alle Regioni di competenza.
La missiva contiene le prime formali diffide “a rendere pubblica con atti espliciti “l’inconsistenza oggettiva” ( Paragrafo 43, ultimo cpv sentenze n. 17 e 18) degli atti ricognitivi dell’ estensione al 31.12.2033 delle proroghe delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo eventualmente rilasciati e di comunicarli ai soggetti cui sono stati rilasciati detti atti”.
Agli stessi enti e alle competenti Agenzie del Demanio Nazionale-Territoriali e Capitanerie di Porto-Guardie Costiere, sono state inviate formali diffide “ad attivare tutti gli obblighi di controllo in ordine alla legittimità (compresa quella edilizia-urbanistica) o meno della situazione esistente venutasi a conformare sul suolo demaniale a seguito dei summenzionati principi di diritto”.
Visto che l’ art. 49 del Codice della Navigazione, norma cardine dell’ ordinamento giuridico di prevenzione e repressioni degli abusi demaniali – sottolinea l’avvocato riminese Roberto Biagini, presidente del CO.NA.MA.L, – è vivo e vegeto nonostante da più parti, guarda caso, se ne chiede l’abrogazione, si chiede di esaminare la situazione inerente ai manufatti (risto-bar e/o stabilimenti balneari) presente in loco rispetto a tale articolo ed in caso di verifica positiva in ordine all’ accertamento della presenza di “opere non facilmente amovibili” insistenti sul demanio marittimo, si chiede di attivare immediatamente il procedimento di incameramento al demanio dello Stato di tali opere previsto da tale articolo, preso atto degli “effetti mai prodotti della proroga al 31.12.2033” (Paragrafo 43, primo cpv sentenze n. 17 e 18). Nei prossimi giorni provvederemo ad estendere tali atti di diffida ad altri comuni costieri”.
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