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I casi comune per comune

Report Ausl Romagna. Contagio in risalita, soprattutto nel ravennate

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 27 ott 2021 16:29 ~ ultimo agg. 28 ott 14:59
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Dal 18 al 24 ottobre nel territorio dell’Ausl Romagna si sono registrate 835 positività, di cui 362 a Ravenna, su un totale di 28.116 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+213). In totale risultano ricoverati 74 pazienti (58 la settimana precedente), di cui 5 in terapia intensiva, numero stabile. Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da Covid, che pone il territorio romagnolo nel livello verde 2, ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive maggiore del 70%.

Per quanto riguarda la percentuale di positivi ogni centomila residenti sui sette giorni, salgono sopra quota cento Faenza (162) e Lugo (126). Ampiamente sotto Rimini (49) e Riccione (47). A Rimini nella settimana in esame ci sono stati 175 nuovi casi, rispetto ai 130 della settimana precedente, mentre i casi attivi sono risaliti da 295 a 341. Due i decessi.

Tre le classi in quarantena in provincia di Rimini, rispetto a una sola classe di una settimana fa (ma due settimane fa erano otto). Ravenna ne ha addirittura 23.

“Il lieve aumento dei casi, registrato in questa settimana – commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario Ausl Romagna – ci conferma ancora una volta che il virus continua a circolare, favorito anche dalla ripresa di tutte le attività e soprattutto dalla permanenza maggiore negli ambienti al chiuso, dato dalla stagionalità. Ma al momento ci conferma anche che l’alta percentuale di vaccinati raggiunta sul nostro territorio, rappresenta il più efficace antidoto alle conseguenze più gravi (ospedalizzazioni- terapie intensive) che l’infezione da Covid potrebbe produrre senza la barriera rappresentata dal vaccino. Da qualche settimana abbiamo iniziato la somministrazione delle terze dosi, partendo dalla popolazione più fragile per età e patologia, poi gli operatori sanitari e da ieri anche gli over 60. E’ fondamentale che anche in questo caso l’adesione alla terza dose sia alta. Un richiamo particolare lo rivolgiamo agli operatori sanitari per l’importante ruolo che svolgono nella cura dei malati. Usiamo questo strumento, unito alle importanti misure di sicurezza che ormai conosciamo per superare questi mesi invernali. Ci rendiamo conto che si tratta di esortazioni continue e ripetute da tempo, ma i dati ci confermano che questa è e rimane l’unica strada da perseguire”.