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20 anni fa la fine di un'epoca

Quando il mito della notte a Rimini scese dal Paradiso

In foto: un'insegna rimasta a Covignano
un'insegna rimasta a Covignano
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 24 ott 2021 09:18 ~ ultimo agg. 25 ott 18:08
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“Il giorno in cui cominciò a morire la notte di Rimini dev’essere stato il 15 ottobre del 2001”: iniziava così qualche anno fa il reportage di un quotidiano nazionale sul “Paradiso perduto”. Un’epoca non finisce da un giorno all’altro, ci sono però date che segnano in modo più marcato i cambiamenti: è una di queste fu quel 15 ottobre di venti anni fa, quando Gianni Fabbri annunciò l’abbandono della gestione del Paradiso, la discoteca che dagli anni ’50 in poi aveva reso un simbolo della notte in tutta Italia lanciando uno stile che fece scuola. ”I tempi cambiano in fretta e io sono rimasto un uomo della Prima Repubblica”: una celebre battuta che nascondeva il declino del mito del mondo della notte, almeno per come lo si conosceva. Il Paradiso ne rappresentava la versione raffinata e mondana, ma era un intero settore che stava esaurendo l’onda lunga di decenni roboanti.
Proprio nel 2001 si svolse alla fiera di Rimini quella che sarebbe poi risultata l’ultima edizione del Nightwave, manifestazione dedicata alla notte e delle discoteche come luoghi capaci di creare e promuovere tendenze. Rimase per qualche anno il SIB, salone che della discoteca trattava gli aspetti tecnici di luci, attrezzature e arredi.
Il Paradiso non finì con Gianni Fabbri. Le gestioni successive cercarono ancora per qualche anno, con alterne fortune, di mantenerne fama e spirito. Tra stop, ripartenze e vicende legali.
L’ultima volta che il Paradiso finì sotto i riflettori dei media fu nel gennaio 2011, quando ospitò Ruby, la giovane marocchina protagonista delle note vicende che coinvolsero Silvio Berlusconi. Un’ospitata che fece parecchio discutere nei giorni precedenti ma che si risolse in una breve sosta nel privé con tante foto e zero parole. Il 2011 fu poi l’anno della chiusura definitiva. Gianni Fabbri se n’era andato nel 2004; il suo storico locale e l’area circostante sono stati definitivamente venduti all’asta nell’ottobre 2018, con l’obiettivo di farne una struttura ricettiva di alto livello. Nel frattempo il Paradiso, con i suoi arredi rimasti all’interno, era diventato un museo sui generis immortalato da fotografi e videomaker specializzati in luoghi abbandonati.
Un epitaffio forse prematuro, quello sulla morte della notte a Rimini. Il mondo della notte esiste ancora ma in questi anni ha vissuto un difficile percorso tra nuove esigenze e nuove tendenze, vecchi problemi come lo sballo e l’abusivismo, e soprattutto la ricerca di nuove identità. Uno sforzo che nell’ultimo anno e mezzo è diventato una lotta per sopravvivere, ma questa è un’altra storia.

Un video sullo stato di abbandono del 2017: