Operazione Popilia. Usata moneta complementare per gestire gli hotel
Proseguono le indagini dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Popilia” che ha portato nella giornata di ieri eseguire otto misure cautelari, tra Emilia Romagna, Calabria e Puglia, e al sequestro di sei società che gestivano hotel in Riviera e non solo (vedi notizia).
Le ulteriori verifiche hanno permesso di accertare l’utilizzo, da parte di alcuni degli indagati, di monete complementari per gestire gli hotels. Un metodo, studiato per permettere alle imprese maggiori opportunità di sviluppo, che però veniva usato per schermarsi ed evitare di far transitare sul circuito bancario tutte le transazioni. In particolare è emerso che uno degli hotel gestiti dalle società sottoposte a sequestro ha registrato 28.000 euro di entrate e 32.000 di uscite in moneta complementare.
Cosa sono le monete complementari
Le monete complementari affiancano la moneta ufficiale e sono state concepite per creare una camera di compensazione di debiti e crediti, dove non esiste il tasso d’interesse e la valuta è utilizzata soltanto per acquistare o vendere beni o servizi. Nascono all’interno di un gruppo o di una comunità per incentivare gli scambi, anche perché i crediti devono essere utilizzati entro un determinato lasso di tempo quindi, visto che non generano interessi e non si possono convertire in euro, tutti gli iscritti sono spinti a spendere facendo girare l’economia all’interno del circuito.