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'quadro non ancora maturo'

Croatti e Sarti. L'analisi su un successo e due sconfitte in Romagna

In foto: Croatti, Gennari e Sarti
Croatti, Gennari e Sarti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 19 ott 2021 15:39 ~ ultimo agg. 15:46
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All’indomani del ballottaggio che ha sancito il ritorno del centrosinistra alla guida di Cattolica dopo l’amministrazione pentastellata di Mariano Gennari, i parlamentari riminesi Marco Croatti e Giulia Sarti presentano l’analisi delle tre situazioni romagnole di Rimini, Cattolica e Ravenna. Tre scenari diversi, spiegano, che si sono incrociati col nuovo corso del Movimento.


I cittadini di Cattolica ieri hanno scelto alla guida della comunità una coalizione PD guidata da Franca Foronchi, ribadiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.

In questa tornata elettorale, come M5S, in Romagna abbiamo vissuto tre situazioni completamente differenti, Ravenna, Rimini e Cattolica.

A Ravenna eravamo impegnati insieme alla coalizione progressista a sostenere il Sindaco uscente De Pascale. A Rimini abbiamo sostenuto la coalizione guidata dalla civica Gloria Lisi e a Cattolica abbiamo sostenuto il sindaco uscente Mariano Gennari del MoVimento 5 Stelle sostenuto da 2 liste civiche. A Mariano Gennari va tutta la nostra ammirazione e rispetto, per l’immenso lavoro svolto, le capacità dimostrate ed il cuore messo in campo.

Queste differenze di approccio in un territorio come la Romagna sono dipese da vari fattori tra i quali: il lavoro della coalizione progressista è appena incominciato, il MoVimento 5 Stelle si è dato una nuova organizzazione ad elezioni in corso, non si possono fare alleanze in laboratorio perché le differenze a livello locale, in alcuni luoghi, sono ancora marcate. Ci sono stati politici e amministratori che hanno lavorato per smussarle, altri invece hanno lavorato per evidenziarle.

Chiare le parole di Alessandro Belluzzi, persona di riferimento del PD locale che ha lavorato dall’inizio perché il PD non si presentasse con il MoVimento 5 stelle a Cattolica, il quale ha affermato: “Ho sempre sostenuto con forza la corsa senza alleanze con il MoVimento 5 Stelle… avevamo una visione diversa della città”. Lo ha dichiarato pubblicamente ieri ed altre decine di volte durante questo ultimo anno. Sempre Alessandro Belluzzi ha voluto anche sottolineare, che dai livelli più alti avrebbero provato a sostenere la linea comune PD – 5 Stelle in un solco più Nazionale, ma i militanti e Consiglieri del territorio non avrebbero ceduto.

A Rimini, il PD locale non ci ha permesso di sederci al tavolo progressista di lavoro, secondo quanto sostenuto, per veti incrociati delle componenti Calendiane e Renziane locali.

A Ravenna, il Sindaco ha saputo imporre la sua visione di coalizione e con determinazione ha chiarito che chi poneva veti per altri, era come se li ponesse per se stesso. Una volta sciolti i nodi interni al MoVimento ci siamo seduti al tavolo di lavoro della coalizione sostenendo convintamente la candidatura di De Pascale.

Quanto scritto in questo periodo dal segretario provinciale del PD, risulta alquanto fuori sincronia con le scelte del suo partito ed evidenzia o una strumentalizzazione, che riteniamo al momento inutile, oppure la poca consapevolezza della situazione e delle scelte politiche fatte dai politici del suo partito nel territorio.

Durante queste elezioni, purtroppo, ci sono stati episodi di persone del MoVimento, usati ad arte dalla politica regionale e dai canali di comunicazione, che sono stati istigati alla polemica pubblica contro il loro stesso riferimento politico, il MoVimento 5 Stelle.

Un atteggiamento che disegna un quadro non ancora maturo, che presto verrà corretto dalle nomine della nuova organizzazione a supporto del Presidente Conte.
Questi anelli deboli non hanno contribuito né all’organizzazione né alla comprensione del messaggio politico. Volenti o nolenti sono stati fautori di atteggiamenti che hanno disorientato gli elettori, già perplessi da un quadro nazionale in completa evoluzione, contribuendo ad allontanarli ulteriormente dalla scelta del voto.

L’astensione è una sconfitta per tutti, questa tornata elettorale ha consegnato percentuali allarmanti di non votanti che hanno perso fiducia in questo sistema elettorale e nella rappresentanza espressa dal panorama politico nazionale. A tutti noi, il compito di ristabilire quel rapporto di fiducia con i cittadini.