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Misano

Lo store cinese al posto di Oliviero riapre il dibattito sull'area Bandieri

In foto: l'area vista dall'alto con rendering vecchio progetto
l'area vista dall'alto con rendering vecchio progetto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 26 ago 2021 15:47 ~ ultimo agg. 27 ago 14:47
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I lavori in corso per il nuovo store cinese che dovrebbe inaugurare a settembre sulle ceneri di Oliviero riaprono il dibattito sul futuro dell’area Bandieri. Una zona ancora verde per cui c’è una previsione urbanistica per un grosso insediamento commerciale: circa 25mila metri quadri di negozi monomarca. Tuttora previsto sia dal PRG comunale che dal PTCP provinciale, il progetto presentato dalla proprietà era stato bloccato dalla conferenza dei servizi che aveva chiesto importanti modifiche.

Per la struttura di Oliviero – spiega il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni abbiamo provato fino all’ultimo a portare Decathlon ma alla fine non è andato in porto. Resta però l’interesse del brand sportivo per la zona retrostante, quindi se la proprietà correggesse gli aspetti che non andavano bene si potrebbe rilanciare il progetto dell’area Bandieri che è ancora nelle previsioni urbanistiche di comune e provincia. L’occasione potrebbe ancora esserci. L’assenza di Oliviero la sentiamo a Misano, perché non c’è più un negozio di riferimento. Ora in quell’area hanno aperto anche due importanti concessionari e 5-6 negozi monomarca potrebbero dare questa risposta a condizione che siano strutture di un certo tipo”.

Le parole del sindaco hanno subito destato la preoccupazione della CNA Misano, da sempre contraria all’insediamento commerciale. Il presidente Henrich Nobili sostiene che la contropartita, il prolungamento sotto la ferrovia di via del Carro per un collegamento monte-mare, non può essere il motivo sufficiente per costruire decine di migliaia di metri quadrati di commerciale che non rappresenterebbero alcuna attrattiva per il territorio e solo un danno delle attività di vicinato. “Sia chiaro che si tratta di scelta politica e non di diritti acquisiti e noi questa scelta riteniamo sia profondamente sbagliata. Si vuole dare attuazione ad una programmazione urbanistica datata e risalente ad oltre un decennio fa, basando tutto l’interesse pubblico sullo scambio fra nuova edificazione ed opere pubbliche”. Serve invece sostegno ai piccoli negozi – afferma – già in forte sofferenza. Cna chiederà a breve un confronto con l’amministrazione per chiarire gli aspetti di un progetto che sembrava ormai definitivamente archiviato.