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Le voci critiche

Italia Nostra su piazza Malatesta: operazione che ha ignorato comunità

In foto: i lavori (repertorio)
i lavori (repertorio)
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 3 lug 2021 18:23 ~ ultimo agg. 18:55
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All’indomani degli aggiornamenti sul progetto di Piazza Malatesta in Commissione Consiliare da parte dell’Amministrazione Comunale (vedi notizia), arriva il commento di Italia Nostra, associazione che sul progetto ha espresso numerose perplessità. Preso atto della rinuncia ad alcune opere contestate, per Italia Nostra resta il vizio di fondo del “disinteresse per il patrimonio artistico e archeologico che la piazza conserva” ma anche disinteresse per il ruolo dei cittadini nella gestione di progetti così importanti.


L’intervento di Italia Nostra:

Finalmente ieri, dopo mesi di incertezza, si è scoperto cosa ne sarà di Piazza Malatesta. Se, per fortuna, non verrà istallata nessuna prua gigante del Rex (mera ipotesi per una cerimonia d’inaugurazione che non ci sarà) né uno schermo d’acqua sarà alzato da un braccio meccanico a coprire la rocca, i dubbi che in questi mesi hanno spinto Italia Nostra a intervenire nel dibattito persistono. Durante la discussione di ieri, infatti, da parte dell’amministrazione non si è mai parlato degli abitanti della città, a cui questi spazi principalmente dovrebbero essere destinati, ma solo di visitatori e turisti, come se il nuovo centro storico non appartenesse più a chi ci vive, ma fosse esclusivamente un luogo funzionale a potenziare l’industria turistica. È qui, secondo noi, l’errore più grande di questa operazione, da cui deriva anche il completo disinteresse per il patrimonio artistico e archeologico che la piazza conserva: costruire uno spazio artificiale senza considerare la sua storia passata e la sua vitalità quotidiana futura non fa altro che minacciarne la sua stessa esistenza.

Ancora una volta, e nel dibattito di ieri questo è stato chiarissimo, l’amministrazione comunale pensa la cultura come un esclusivo strumento di promozione turistica, un prodotto, quando invece essa è, prima di tutto, lievito essenziale per la crescita di una comunità. Rimane poi un altro evidente limite di questa operazione, il mancato coinvolgimento della comunità dei cittadini ai processi di trasformazione di una parte così strategica per Rimini: per mesi niente è circolato, niente si è saputo, niente è stato detto. Nel 2021 questo non è accettabile: un’amministrazione che si dice moderna deve essere in grado, attraverso tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, di mettere al corrente la cittadinanza e di coinvolgerla nei processi decisionali, così come avviene in molte città italiane. Riteniamo comunque che in tutta questa vicenda ci sia un insegnamento: cosa una amministrazione non deve fare, come uno centro storico non deve essere.