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Riccione

Progetto ad ampio respiro per il Porto. Dal Rio Melo a lagune con attracchi al largo

In foto: il porto canale
il porto canale
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 31 mar 2021 15:26 ~ ultimo agg. 16 set 13:30
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Un progetto dove il porto e il suo fiume sono inseriti appieno nella città e che ha uno sguardo rivolto al mare con due grandi lagune. A Riccione l’amministrazione comunale ha presentato il piano strategico di  riqualificazione che abbraccia diversi chilometri: dalla zona di via Murano a San Lorenzo dove dovrebbe sorgere un deviatore che unisca Rio Melo e Rio Marano fino allo specchio di acqua davanti al canale con l’idea di creare attracchi ad un chilometro e mezzo dalla costa per imbarcazioni che nella darsena non riescono ad entrare per le dimensioni: dalle grandi barche a vela agli yacht. In mezzo una serie di ambiti, uniti tra loro progettualmente ma su cui si può intervenire separatamente e per step. “Un momento molto importante per noi – ha dichiarato il sindaco Renata Tosiperché condividiamo un progetto che la città attende da sempre. Finalmente un punto grigio, fino ad ora più nascosto che valorizzato vede la luce“. “Si tratta di un progetto pienamente realizzabile – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Lea Ermetiperchè per la maggior parte riguarda aree pubbliche

Il primo step da cui si dovrebbe partire, con inizio lavori in autunno, è la riqualificazione del tratto di canale tra la ferrovia e via D’Annunzio. Via i muri che dividono dalla banchina, via i posti auto lungo via Parini e Bellini, spazio a gradoni discendenti con verde, passeggiata pedonale e ciclabile, con la realizzazione eventuale di chiatte sull’acqua che fungano da belvedere o come attracco per le piccole imbarcazioni. L’obiettivo è di godere anche le banchine, come accadeva un tempo in cui gli argini erano verdi e percorribili. “Non vogliamo più tenere nascosto il fiume – hanno spiegato durante la presentazione il sindaco e l’assessore  – ma vogliamo valorizzarlo“. Per questo primo ambito (il 2) i soldi ci sono: “andremo – ha spiegato il sindaco – ad utilizzare una parte dei 4 milioni ottenuti dalla vendita delle azioni di Hera. Ne basteranno probabilmente la metà e il resto lo investiremo in altri ambiti. Tutto il tesoretto accantonato grazie alla vendita va sul progetto porto“.

I vari ambiti di intervento prevedono:

Il 7: un deviatore all’altezza del Ghetto Arcobaleno di via Murano a san Lorenzo. Unirà il Rio Melo al Marano dove i fiumi si avvicinano. Un’operazione di bypass con saracinesca (come a Cesenatico) fondamentale per regolare il flusso dell’acqua e drenare i detriti che scendono verso il mare. “Questo renderà più vivibile il corso del Rio Melo ma anche del Marano e libererà anche il porto canale“. Si interverrà su lotti pubblici dove i due corsi d’acqua si avvicinano, sarà poi la società di ingegneria idraulica ad individuare il punto esatto. Tempi: a breve sarà conferito incarico a società per studiare il progetto ingegneristico.

Il 6. lungo l’asta del Rio Melo per legittimare il percorso naturalistico che recentemente è stato valorizzato. “Serve lavorare perchè il percorso sia legittimato, viste anche le tante proprietà private, vicine al corso d’acqua“. Accanto al percorso pedonale, e ciclabile saranno pensati spazi gioco, ma anche illuminazione. Tempi: a breve l’incarico.

Il 5: riguarda un’area su via Berlinguer all’altezza di via Empoli di 14 ettari da destinare a parcheggio. “I turisti che usciranno dall’autostrada potranno fermare qui le loro auto e usare una mobilità elettrica per raggiungere la zona a mare (navette, bici, ed altra mobilità ecosostenibile)“.

Il 4: la grande area dei parchi cittadini: Olivetani, parco della Resistenza e parco/area impianti sportivi. Per Olivetani è ipotizzabile acquisire l’area privata della Valdadige sul lato nord del Rio Melo per ampliare il parco, magari creando un ponticello di collegamento. Ci sarà anche una pista ciclabile che da via Finale Ligure (zona scuola Annika Brandi) passando per via Bologna, risalirà la scarpata per arrivare a via Castrocaro, si immetterà su via Montebianco per arrivare alla zona degli impianti sportivi e al parco della Resistenza. “Un grande polmone verde già esistente ma che andremo ad ampliare, collegandolo anche alle scuole“.

Il 3 via Cortemaggiore. Nell’area davanti al Pastrocchio sarà realizzato un parcheggio multipiano, senza impatto visivo. Sarà a raso con via Castrocaro con un tetto verde e utilizzerà per i volumi il degradare della falesia. Tempi: a breve incarico a Geat. Sulla parte sinistra del canale si ipotizza un porto a secco, con silos in vetro, per nautica carrellata. “Si vuole, così, dare gambe ad un altro segmento turistico molto interessante e fino ad oggi poco sfruttato“. Si tratta di un’area privata su cui inizialmente erano previsti appartamenti che non sono più contemplati: “per questo grande progetto del porto – ha chiarito il sindaco – non ci sono motori immobiliari di nessun tipo“. Il porto a secco richiederà l’abbattimento del ponte dei via dei Mille e una razionalizzazione del passaggio e della presenza di auto.  Sarà realizzato anche un piccolo parcheggio (tra i silos e il ponte) a cui si accederà dalla nuova strada che partirà dalla rotonda delle maschere. C’è in programma anche un altro parcheggio multipiano, sempre all’altezza di viale Castrocaro con tetto pensile, che sfrutterà la falesia lato monte che si affaccia sulla scuola media di via Einaudi. In totale sono previsti 500 posti auto.

Detto già dell’ambito 2 si arriva al porto vero e proprio, con una serie di suggestioni, sulle quali si sta lavorando. Si è partiti dalla progettazione dell’architetto Massimo Franchini, per la quale è già stata fatta una prima sintesi.

1A. Le darsene. Gli specchi acquei non saranno toccati. Sarà rigenerato il ponte su viale d’Annunzio su cui passerà una pista ciclabile. Sorgerà un grande palazzo del mare, con l’ampliamento dell’immobile dove oggi ci sono il Club Nautico, dove troveranno spazio i servizi del porto. Spariscono i muri tra darsena e spiaggia con grandi gradoni di collegamento, “tornando all’antico, visto che un tempo non c’erano barriere“. Sul lato sinistro un grande parco al posto del parcheggio, area naturalizzata con verde e giochi d’acqua. Nel progetto c’è anche una passerella sopraelevata sul lato destro, che corre da via d’Annunzio fino al mare: “a noi dell’amministrazione non piace perché occlude e non libera la vista, ma al momento resta perché su questa vogliamo confronto con la cittadinanza

1B. Antiporto. Due grandi lagune, con pennelli ad arco che arrivano ad una distanza di un chilometro mezzo dalla costa, per un’ampiezza di circa 2,5 km che va da piazza Azzarita a piazza dei Marinai. “Vogliamo attirare a Riccione – hanno detto sindaco e assessore – barche che transitano ma non possono attraccare: yacht, barche a vela di grandi dimensioni. In modo che chi è a bordo possa arrivare a  riva con dei tender per godersi la città“. La seconda laguna potrebbe essere dedicata agli sport nautici, a regate. “Gli studi sulle correnti mostrano che non c’è nessun problema su erosione della costa“. “Vogliamo cominciare a guardare all’acqua e non solo più alla spiaggia. Siamo convinti che tante nuove opportunità di turismo possano arrivare dal mare. Ad 1,5 km dalla costa ci sono otto metri di profondità. Per le navi da crociera si sta muovendo a Rimini e le lasciamo volentieri a loro, noi ci concentriamo sulle altre“.

Ora il confronto, dopo una prima serie di incontri con i cittadini, torna in città con appuntamenti aperti previsti nella seconda metà di aprile.