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la decisone non solo del PD

Muratori (Patto Civico) su candidato. Un ostacolo la diffidenza del segretario

In foto: Mirco Muratori
Mirco Muratori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 14 feb 2021 16:12 ~ ultimo agg. 16:22
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C’è qualcosa che non torna. C’è un percorso comune che ogni volta viene messo in discussione dai problemi interni del PD e in particolare dall’evidente diffidenza nei confronti delle forze civiche e degli altri partiti da parte del suo segretario comunale“.  Mirco Muratori, Capogruppo in consiglio comunale a Rimini di Patto Civico interviene sull’acceso dibattito per la scelta del candidato del centro sinistra e punta il dito contro Alberto Vanni Lazzari, e alla vigilia di un nuovo incontro voluto dalle liste civiche per parlare delle scelte in vista del voto.
Ancora una volta constatiamo un salto carpiato all’indietro alla vigilia di un appuntamento fissato. Noi siamo responsabili e andiamo avanti nella idea di futuro della città che non può prescindere dallo straordinario lavoro svolto negli ultimi anni. Se Rimini si trova nella condizione di poter vincere domani le sfide difficili che si pongono di fronte, lo deve per molti aspetti alla rivoluzione fatta sino a oggi, della quale ci sentiamo attori protagonisti e questo teniamo a sottolinearlo e a rivendicarlo con forza”.
Le decisioni non sono solo del PD, fa intendere Muratori: “Smentendo e non accettando le parole di chi, solo pochi mesi fa,  pretendeva discontinuità con l’attuale amministrazione o nei fatti non riconosceva il percorso di coalizione a partire  dalle forze in campo a Rimini  e aperto ad altre, intimando che le alleanze erano altre e comunque dettate da un partito.  Noi, invece, dobbiamo e vogliamo continuare questo processo di cambiamento di consolidamento e allargamento della coalizione; un percorso che ha visto negli ultimi 5 anni una spinta propulsiva senza precedenti, chiamando a interpretarlo le figure che  vivono quotidianamente, giorno per giorno in prima persona la città  e che qui sono stati protagonisti anche in diversi ruoli; persone dentro Rimini, la sua società, le sue imprese, il volontariato la cultura, lo sport”.
Non si possono anteporre statuti di partito  – qualsiasi esso sia – all’interesse di Rimini e dei riminesi. Francamente i conigli dal cilindro, tirati fuori magari per difficoltà interne evidenti, sono quanto di più lontano da un discorso serio, programmatico,  fondato su ciò che serve a Rimini. La discussione sul candidato non è e non deve essere uno scontro tra fazioni o tifoserie,  ma su quale visione si ha di Rimini per i prossimi anni. Il candidato sindaco deve essere l’espressione diretta di tutti quei concetti che abbiamo più volte esposto, il candidato giusto , non quello mediato interamente magari dentro un partito, che però è lontano dalla società.
Confidiamo si riesca a fare questo tipo di ragionamento anche con il PD , come peraltro è stato fatto in modo positivo  con Bonaccini per le regionali  e nel rapporto territoriale in questi anni nella città con tante persone e iscritti di partiti di tradizione come il Pd stesso al tavolo di domani sera. Se così  sarà non sarà difficile trovare il candidato unitario, evitando le primarie , che peraltro in questo momento servirebbero solo forse a dividere ulteriormente. Facciamo in modo che non siano altri a non sedersi per la paura di continuare il cambiamento“.