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Serve continuità

I fratelli Raschi puntano sui locali riminesi e abbandonano Fico

In foto: Shooting ritratti Pierpaolo e Gianluca di Ristorante Guido - (Ph@Giorgio Salvatori)
Shooting ritratti Pierpaolo e Gianluca di Ristorante Guido - (Ph@Giorgio Salvatori)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 21 feb 2021 10:34
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Una scelta dolorosa ma necessaria, visto le gravi difficoltà del settore ristorazione alle prese con chiusure e aperture a singhiozzo. Il gruppo Guido Srl dei fratelli Gianpaolo e Gianluca Raschi ha deciso di sacrificare il progetto de “Il Mare di Guido” a Fico Eataly World per concentrarsi sui locali riminesi, lo stellato Guido di Miramare e il neonato Augusta Cucina e Cicchetto nel cuore del centro storico. Il parco perde così quello che era l’unico stellato rimasto fino a ora.

Purtroppo Fico ha visto interrompersi il suo sviluppo a causa della pandemia e in un momento come questo non ci è sembrato opportuno rinnovare il contratto in scadenza proprio nel periodo di cessata attività” spiega Gianpaolo Raschi. “In un panorama di assoluta incertezza, con le Regioni che continuano a cambiare colore senza consentirci la programmazione necessaria a fronteggiare un’annata senza precedenti non solo nella nostra storia personale ma a livello planetario, non potevamo tenere in piedi tutte le declinazioni del gruppo. E’ stato quindi naturale propendere per le realtà riminesi e lo abbiamo fatto a malincuore perché l’esperienza bolognese aveva richiesto azioni mirate e plasmate nel tempo, ma stava evolvendosi regalandoci gratificazioni e belle soddisfazioni” continuano i fratelli Raschi, che oggi come oggi auspicano come tutti orizzonti temporali più definiti.

In queste due settimane di zona gialla abbiamo avuto l’ennesima riprova della “fame” di socialità e di quanto i nostri clienti storici e non solo siano legati ai nostri locali. Questo non può che darci forza e fiducia, ma è una piccola iniezione di carburante in un serbatoio che necessità ben altro. Per mesi siamo stati costretti a tenere gran parte del personale in cassa integrazione ed esplorare le rotte del delivery e dell’asporto, ma non può essere questa la soluzione. Considerate anche le nuove incertezze figlie delle varianti al Covid, meglio valutare davvero l’opportunità di un lockdown generale di qualche settimana per poi ripartire una volta per tutte. Serve continuità per invertire il piano inclinato: da parte nostra continueremo a garantire assoluta sicurezza a pranzo a cena, ma per riuscirvi davvero non si può prescindere dal ricevere qualche certezza sui mesi a venire” l’appello alle istituzioni.