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Rapina alle poste di riccione

Assalto armato al furgone portavalori, fuggono con 30mila euro

In foto: Il colpo alle Poste di Riccione (foto Migliorini)
Il colpo alle Poste di Riccione (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 23 feb 2021 10:27 ~ ultimo agg. 24 feb 16:03
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Un colpo studiato nei minimi dettagli quello messo a segno questa mattina, intorno alle 8.30, all’ufficio postale di via Corridoni a Riccione, dove una coppia di malviventi armata di fucili a pompa ha teso un vero e proprio agguato al furgone portavalori dell’istituto di vigilanza Coopservice.

Le due guardie giurate hanno posteggiato il mezzo sul retro delle Poste e, come prassi, una di loro è scesa con il “pacco” contenente 30mila euro in contanti per farsi aprire il cancellino situato sulla strada secondaria. Parcheggiato a pochi metri di distanza c’era un Fiat Doblò con l’adesivo sulla fiancata delle Poste. E’ nel vano posteriore che si sono nascosti i due rapinatori, che da un piccolo spioncino ricavato nel portellone posteriore hanno osservato i movimenti dei vigilantes.

Appena uno dei due è uscito con il plico, i banditi sono spuntati all’improvviso dietro di lui, l’hanno buttato a terra e minacciato con i fucili automatici puntati alla nuca, poi gli hanno strappato di mano il “pacco” con i 30mila euro. Uno dei due rapinatori ha anche tentato di togliergli la pistola d’ordinanza dalla fondina senza successo.

Un colpo velocissimo, che non ha dato modo al collega del vigilantes assalito neppure di reagire. Una volta ottenuto quello che volevano, i rapinatori sono saliti su una Fiat 500 dove a pochi metri di distanza li attendeva un terzo complice. Immediato l’allarme ai carabinieri della Compagnia di Riccione, che stanno dando la caccia al terzetto. L’ufficio postale sembra fosse sprovvisto di telecamere e nessuno avrebbe assistito alla scena. I militari del Nucleo operativo, diretti dal tenente Maurizio Guadalupi, sono al lavoro di qualunque elemento possa rivelarsi utile alle indagini.

Le due guardie giurate hanno raccontato che i rapinatori sono italiani, l’accento meridionale. Il volto era travisato da un passamontagna. Il finto furgone delle Poste, dove si sono nascosti, è risultato rubato. Difficilmente, però, si troveranno delle impronte nell’abitacolo: il colpo è opera professionisti.