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bilancio previsionale positivo

Rimini Holding. Si valuta razionalizzazioni partecipate, proposta per RiminiTerme

In foto: lo scheletro della colonia Novarese
lo scheletro della colonia Novarese
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 8 dic 2020 13:10
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Un bilancio previsionale ancora positivo per il prossimo triennio di Rimini Holding e una serie di razionalizzazioni che si stanno vagliando. Ieri la V commissione consigliare del comune di Rimini  ha dato parere favorevole alla proposta di modifica al bilancio di previsione dell’anno in corso e al bilancio di previsione 2021-2023.

A spiegare nel dettaglio la situazione l’assessore Gian Luca Brasini, il dirigente Mattia Maracci e l’amministratore unico della Holding Paolo Faini. Positivo per circa 2,8 milioni di euro il bilancio previsionale nel 2021, di circa 3 milioni di euro nel 2022 e 2,5 milioni nel 2023, con previsione di distribuzione di risorse al Comune per 2,6 milioni di euro nel 2021 e 800mila euro in ciascuno degli anni 2022 e 2023. Un percorso positivo a cui si associa il dato di un debito della holding del Comune di Rimini nel 2020 sceso a circa 845 mila euro a fine 2020 e che sarà completamente estinto entro la metà del 2023.

Tra gli obiettivo del prossimo triennio un piano di razionalizzazione per le partecipazioni della holding. Un programma che tra 2021 e 2022 potrebbe interessare da una parte il Centro Agro-Alimentare Riminese, dall’altra Amir e Romagna Acque – Società delle Fonti. Si tratta di due operazioni al momento oggetto di approfondimento, l’esito del quale sarà sottoposto poi al Consiglio Comunale per le opportune considerazioni. Per quanto riguarda il Caar, la proposta al vaglio è quella di una eventuale integrazione volontaria del Centro Riminese con le altre tre società di gestione dei centri agro-alimentari di Bologna, Parma e Cesena. Per quanto riguarda Romagna Acque – Società delle Fonti, la razionalizzazione è legata al progetto ancora in itinere della  “società patrimoniale idrica unica della Romagna”. In questo caso la proposta è quella del conferimento in Romagna Acque – Società delle Fonti dei rispettivi rami idrici da parte delle 5 società patrimoniali locali di Rimini, della provincia di Forlì-Cesena, dell’area di Faenza e Lugo e di Ravenna.

Queste due azioni si integrano a quelle già previste nel piano e che prevedono, tra le altre, il completamento della liquidazione di Rimini Reservation e la vendita integrale della partecipazione in Riminiterme. A luglio scorso infatti il Comune ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’82,67% del capitale sociale di Riminiterme spa o, in alternativa, del 100% di Rimiterme Sviluppo srl. Un avviso con cui il Comune mirava a verificare l’attrattività attuale o di prospettiva degli immobili – in particolare della “ex colonia Novarese” – e dell’attività termale della società partecipata. All’avviso ha risposto un soggetto, la società Renco (la stessa del mercato coperto), sulla cui offerta è stata redatta una relazione di approfondimento.