Progetti ristrutturazione Agolanti. Dono di Bacchiani poco prima della morte
E’ stato lo stesso architetto Augusto Bacchiani, nel luglio scorso, pochi mesi prima della sua scomparsa, a consegnare alla Biblioteca comunale di Riccione il corposo carteggio servito come base di studio per la ristrutturazione dell’edificio. Era preoccupato che quei faldoni zeppi di documenti, disegni, rilievi e fotografie, comprese le tavole originali del suo progetto di recupero e restauro del Castello, non andasse perduto o disperso.
“Ritengo che si tratti di un capitale che non debba essere disperso, per essere messo a disposizione degli studiosi a venire” scriveva l’architetto in una lettera al sindaco che accompagnava la donazione. L’ampio materiale è in via di catalogazione, ma già a disposizione degli studiosi di storia locale.
“Dopo vent’anni dalla fine dei lavori di restauro e recupero del Castello degli Agolanti – scriveva nella lettera – sono venuto alla determinazione di cedere alla Biblioteca comunale di Riccione tutta la documentazione relativa alla progettazione e alla realizzazione del restauro”. “Si tratta di una notevole quantità di documenti; a partire da quelli della consegna da parte dei proprietari dei reperti lapidei rinvenuti sul posto; la documentazione relativa ai primi interventi di pulizia e indagine effettuate sull’edificio e sul terreno; sulle indagini archeologiche eseguite e su quelle interrotte”. “Il plico – continua l’architetto nella sua nota – contiene i contributi prestati da studiosi locali, fra i quali una ricerca storica sul Castello e la famiglia Agolanti eseguita nel 1975 dalla scrittrice e poetessa riccionese Rosita Copioli (autrice di un corposo volume “Gli Agolanti e il Castello di Riccione”, 2003, Guaraldi Editore, ndr), incaricata su mia indicazione dai precedenti proprietari; il progetto preliminare del 1985 e quello esecutivo del 1998, le relative relazioni tecniche e la contabilità dei lavori, i progetti esecutivi di struttura e impianti, di particolare interesse specifico”.
“Vi è documentato il rapporto tenuto con le Soprintendenze alle Antichità e ai Monumenti: E’ inclusa anche un’ipotesi circa l’antica esistenza di una via dei Pellegrini subito a valle del Castello, ove ora si snoda via Caprera”. “In considerazione dell’importanza che tali documenti rappresentano per la storia di Riccione – concludeva l’architetto Bacchiani nella sua lettera – ritengo che si tratti di un capitale che non debba essere disperso”, confermato in ciò dalle “numerose richieste di consultazione che ho ricevuto da parte di giovani studenti, e intendo cedere l’intero plico dei documenti alla Biblioteca comunale di Riccione perché venga conservato e tenuto a disposizione degli studiosi e curiosi interessati ai vari campi di studio che esso offre”.