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Alberghi e superbonus. Frisoni e Petitti a convegno architetti

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 19 nov 2020 16:44
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Mattinata di confronto online promosso dall’Ordine degli Architetti della provincia di Rimini, nell’ambito del ciclo Riuso del Moderno. Tra i relatori anche l’assessore riminese alla pianificazione Roberta Frisoni e la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna Emma Petitti.

La Frisoni pur vedendolo come una opportunità importante ha detto che l’applicazione del superbonus del 110% non attenta ai centri storici potrebbe avere un impatto negativo sul paesaggio. E che il comune sta approfondendo le tipologie di interventi da consentire per garantire e bilanciare tutela del paesaggio e salvaguardia dell’ambiente.

Nel suo intervento la Petitti ha parlato della riqualificazione non più rinviabile per il settore alberghiero, con misure che agevolino l’uscita dal mercato delle strutture più vecchie. Ma anche per quello degli stabilimenti balneari. Settore, però, quest’ultimo che ha bisogno di una nuova legge sul demanio che superi le attuali incertezze ed il contenzioso con l’Europa.

Una sintesi dei due interventi

“Progettualità che oggi deve necessariamente tenere conto dei nuovi scenari e del cambio di prospettive dettate dalla pandemia, che ha stimolato una nuova organizzazione della società, delle comunità e degli spazi della città – ha sottolineato l’assessore Frisoni nel suo intervento – Fenomeni che già erano in corso e che oggi sono diventati imprescindibili. Usciremo da questa pandemia con una maggiore propensione alla digitalizzazione, alla dematerializzazione dei processi, con lo smart working come prassi diffusa. Allo stesso tempo ci sarà anche maggiore domanda di servizi prossimi, vicini. Le città in questa fase si stanno interrogando su come ridisegnare l’assetto urbano proprio ponendosi il target dei 15 minuti: in 15 minuti a piedi il cittadino deve avere a portata di mano ciò che gli serve per l’istruzione, la socialità, l’assistenza, l’attività sportiva, i servizi. Nuove funzioni che si traducono in straordinarie opportunità di riuso di contenitori in cerca di una destinazione e che aprono a nuove prospettive per l’urbanistica e l’edilizia, in chiave di rigenerazione e sostenibilità.  La sfida decisiva su cui l’Italia e i territori devono scommettere e investire, è quella climatica: basti considerate che otre 40% emissioni climalteranti vengono da edilizia. Sfida che sul piano locale abbiamo accolto nel Rue, che sarà presto approvato in Consiglio Comunale e che tra le varie azioni prevede incentivi volumetrici per chi investe su riqualificazione energetica e sismica e sgravi sugli oneri. Interventi che vanno ad integrare importanti misure governative come il superbonus del 110% e il bonus facciate, ma che non possono essere risolutive se non avviene uno scatto in avanti del Paese, mettendo in campo anche idee nuove. Si può pensare ad esempio al superamento di alcune leggi nazionali relative a dotazioni di standard come parcheggi pertinenziali o altro e proporre un patto pubblico-privato per ripensare standard o dotazioni che consentano magari ai Comuni di avere risorse per intervenire su scuole, palestre, edifici pubblici esistenti, vincolate a miglioramenti sismici ed energetici.  Su tutto però un tema di fondo resta ovunque e a maggior ragione in una città turistica come la nostra: è la bellezza a dover sempre comunque guidare i progetti, all’insegna di un innalzamento della qualità del vivere e dell’abitare. A tal proposito, condivido le legittime preoccupazioni sugli impatti che un’applicazione non attenta nei centri storici del superbonus del 110% potrebbe avere sul paesaggio. Sono preoccupazioni corrette, che vanno affrontate con lo studio e l’approfondimento necessario. In questa direzione va il progetto del Comune di Rimini per la riclassificazione degli immobili del centro storico grazie al quale stiamo approfondendo le tipologie di interventi da consentire per garantire e bilanciare i due interessi pubblici: tutela del paesaggio e salvaguardia dell’ambiente.   Su Rimini tanto è stato fatto per valorizzare la bellezza degli spazi pubblici: pensiamo a quello che era un parcheggio tra il castello e il teatro e che diventerà una nuova piazza, ai lungomari che erano una lamina d’asfalto e dove si sta restituendo spazio alle persone, al verde, ad una nuova socialità. C’è ancora tanto da fare, sia negli spazi pubblici diffusi sul territorio, sia negli spazi ed edifici privati. E non è solo un tema di zona turistica, dove c’è una sfida tutta riminese, ma riguarda tutto il contesto urbano. Le persone stanno riscoprendo i quartieri, le vie, i negozi, le piazzette e i giardini sotto casa. Il buon uso di questi spazi è la sfida che tutti dobbiamo cogliere, all’insegna della bellezza e della sostenibilità”.

“Innovazione e rigenerazione. Sono le parole chiave sulle quali per Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna deve concentrarsi la progettualità futura delle nostre città. Chi svolge la vostra professione può dare un contributo fondamentale, perché poi non possiamo esimerci dal ragionare con nuovi parametri sui quali solo gli esperti possono supportarci e mi riferisco ai temi della qualità ambientale, della tutela del paesaggio, delle nuove tecnologie, del risparmio energetico”. Sul come farlo, Petitti ha lanciato qualche suggestione, a partire dalla riqualificazione delle strutture alberghiere. “Sono anni che se ne parla ma ora non è più rinviabile. Dopo questa crisi è necessaria una forte accelerazione agendo ad esempio sulla riduzione delle strutture ricettive, soprattutto nelle aree a più alta concentrazione, utilizzando strumenti urbanistici ed incentivi economici per l’uscita dal mercato. Siamo giunti ad un punto della nostra storia in cui non possiamo più far finta che strutture ricettive chiuse da 15/20 anni e in molti casi catalizzatori di degrado, rappresentino un vulnus per il nostro tessuto turistico e urbano, oltre a queste strutture già chiuse, ve ne sono altre con precari affitti di azienda che questa crisi rischia di far chiudere definitivamente, non è più tempo di rinviare le decisioni”.  Di riflesso, Petitti ha rimarcato l’importanza di riqualificare gli stabilimenti balneari: “Per raggiungere questi obiettivi sono necessari interventi legislativi, normativi ed economici: una nuova legge sul demanio che superi le attuali incertezze ed il contenzioso con l’Europa. E poi ancora mutui agevolati per gli stabilimenti balneari e per le attività che vogliono innovare nel commercio e nei pubblici esercizi. Questo presuppone un grande sforzo da parte degli enti pubblici ma anche degli interlocutori privati, ma penso che sia l’unica via da perseguire per rilanciare un modello turistico che rispetto al tema dell’innovazione del prodotto è davvero in forte sofferenza”. Infine, chiude Petitti: “Come Regione potremmo farci promotori verso il governo di una azione importante per la gestione dello stato legittimo degli edifici che essendo spesso difforme dalle reali costruzioni, blocca la stessa rigenerazione urbana. Solo attraverso azioni concrete saremo pronti a raccogliere le sfide che il futuro ci mette davanti”