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Piazza Malatesta e Ceis

Valorizzare il patrimonio storico di Rimini. Da Pecci (Lega) sostegno a Frisoni

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 2 set 2020 13:01 ~ ultimo agg. 13:02
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Il capogruppo della Lega in Consiglio Comunale Marzio Pecci sostiene la posizione del consigliere Davide Frisoni sulla necessità di fermare il cantiere di Piazza Malatesta per valutare il patrimonio storico e archeologico che sta emergendo e valorizzarlo di conseguenza (vedi notizia). E allarga il discorso al Ceis.

“Abbiamo sempre offerto alla maggioranza, dai banchi dell’opposizione, la nostra collaborazione per il recupero del patrimonio storico culturale riminese. Crediamo nella città che investe su questo settore perché Rimini dovrà diventare, nel breve-medio periodo, porta di ingresso del turismo culturale in Italia. Abbiamo letto recentemente l’intervento del consigliere di maggioranza Davide Frisoni che sollecita il Sindaco a “fermare immediatamente il cantiere dei sotto servizi per rivedere il progetto di Piazza Malatesta”.

Secondo il consigliere di maggioranza “i fatti stanno dimostrando, che sta emergendo, quella che un po’ di tempo fa ha definito la Pompei Riminese”. Piazza Malatesta è un patrimonio immenso. Noi ci crediamo e riteniamo che la domanda del Consigliere di maggioranza vada supportata ed accolta dal Sindaco e dalla Giunta. Bisogna respingere sempre le idee di chi vuole cancellare e seppellire il passato.

Pecci passa poi alla questione Ceis e Anfiteatro:  “una struttura che ha circa duemila anni di storia non può in alcun modo essere paragonata alle “baracche” del Ceis che hanno settanta anni di vita e che possono essere facilmente smontate e rimontate su un’altra area”, senza assolutamente mettere in discussione il valore socio pedagogico del Ceis”.

Pecci punta il dito contro “la politica miope del vecchio partito comunista, che ancora alberga nella mente di qualche intellettuale, che ha contribuito a distruggere il patrimonio storico riminese, sotterrandolo o demolendolo, insieme ai numerosi villini, giungendo a rimuovere la fontana dei Cavalli che, sopravvissuta al fronte, fu rimossa, dai comunisti al governo della città, nel 1954 con l’abbattimento della grande vasca. Oggi se i riminesi possono ammirare la bellezza della fontana il merito appartiene al comm. Umberto Bartolani che profuse ogni impegno per il recupero dei Cavalli e per la ricollocazione, nel 1983, della fontana nella sua sede naturale. La via del recupero del patrimonio storico culturale riminese, dunque, va proseguita senza riserve e, per questo, noi continueremo ad insistere per lo spostamento del CEIS ed il recupero dell’anfiteatro romano. Saremo sempre al fianco di chi vorrà fare di Rimini una città che difende e recupera la propria storia millenaria. I fondi ed i finanziamenti per fare questo ci sono”.