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aiuta a valorizzare le regole

Rientro a scuola. Psicologi: favorire il racconto degli studenti

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 9 set 2020 11:28
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Rientramo  a scuola“. E’ il titolo della nota con cui l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna interviene in merito alla ripartenza, con utili consigli per chi da lunedì accoglierà bambini e ragazzi in classe.

Un passaggio in particolare riguarda il valore del racconto soggettivo che dovrebbe essere garantito ad ogni studente e che potrebbe anche aiutare i ragazzi a responsabilizzarsi rispetto alle regole stringenti che si dovranno tenere. “Facilitare il racconto soggettivo dell’esperienza della perdita e della ritrovata dimensione sociale scolastica, può favorire la ri-significazione tanto delle situazioni vissute nei mesi di sospensione, quanto del ritorno a una normalità, ci auguriamo duratura, che si presenta necessariamente differente da prima. La narrazione rende possibile la rielaborazione emozionale, cognitiva e affettiva. Una narrazione di sé guidata, in modo appropriato all’età e nel rispetto di tutte le diverse individualità, può responsabilizzare al mantenimento di condotte adeguate di protezione propria e altrui della salute. In particolare, in questo momento COVID, diventa fondamentale per la costruzione di proprie conoscenze utili ad orientarsi nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali.

Un attenzione particolare va posta anche per i soggetti più vulnerabili che nella scuola “trovano risposte alle proprie esigenze di salute: emotive, educative, e di socializzazione. L’esperienza scolastica, intesa come diritto allo studio, dovrebbe infatti essere il percorso che, garantendo pari opportunità, rende concreto il principio dell’eguaglianza e dell’educazione, intesa come strumento di promozione di processi relazionali diretti a sviluppare le singole potenzialità. Bambine/i, ragazze/i sono diversi fra loro, ma sono uguali in termini di diritti alla cura, all’istruzione, al gioco, alla protezione, a costruire il proprio futuro e a essere accompagnati nel percorso di crescita, per il quale la scuola riveste ancora un ruolo fondamentale. Il “digital divide”, nel periodo del lockdown, ha accentuato purtroppo le disuguaglianze e aggravato il fenomeno delle povertà educative, con gravi ripercussioni anche psicologiche per tutti i minori che vivono in situazioni di svantaggio sociale ed economico ed in particolare per chi vive una condizione di disabilità o con bisogni educativi speciali“.

Gli psicologi mettono anche in luce i grandi limiti della didattica a distanza e anche le conseguenze sull’equilibrio delle persone: “La presenza della scuola in remoto ha generato, in molte situazioni, una profonda frattura negli equilibri quotidiani con possibili ripercussioni negative sullo stato di salute psicofisico: alterazione ciclo sonno-veglia, sregolatezza alimentare, apatia, demotivazione, paura, chiusura, ansia e intolleranza ecc. Il rientro per tutti non può configurarsi come semplice ripresa delle attività didattiche in presenza, ma dovrebbe infatti offrire spazi e modi, adeguati alle varie fasce di età, e ai bisogni sociali/educativo/didattici“.